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Ho sempre saputo che da grande avrei fatto l’evaso. Mio nonno aveva sette gabbie e venti canarini, a casa, mia nonna e tre figlie più in galera degli uccelli. Da allora ho sempre tagliato barriere e recinti margini righe reti da pesca e sono andato e ancora vado non daleggi »

La storia del prog degli anni ’70 è costellata di storie veramente intriganti e paradossali e fa sempre piacere avere l’opportunità di poterle raccontare. Una di queste è quella de L’Estate di San Martino, gruppo formatosi a Perugia nel 1975 che, nonostante concerti e riconoscimenti arriva ad incidere un sololeggi »

Il giovane Stanislavskij ammira l’austera disciplina militaresca della compagnia dei Meininger, che consente alla troupe tedesca di realizzare grandiose scene di massa. Ma il nuovo teatro privato di Mosca non sarà un reggimento, bensì, grazie all’influenza di Nemirovich-Dancenko, una scuola ispirata al “Théatre Libre” di Antoine, un teatro svincolato dalleleggi »

– È lì da ieri mattina, agente.…– Come dice? No che non è molesto, anzi, sembra gentile. Ha detto solo che sta aspettando Maria e non simuoverà da qui, fin quando lei non arriverà.…– Certo che gli ho chiesto chi sia Maria, credevo la moglie o la figlia o laleggi »

Ettore guardò scorrere l’acqua sotto di sé. Era limpida. L’ultima volta che aveva visto il Naviglio Grande limpido così erano forse gli anni Cinquanta e lui era un ragazzino e ci faceva il bagno con gli amici.  Quasi tutti avevano visto il mare tranne lui e quando lo avevo vistoleggi »

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Maria Salinelli, 3.05.1915-30.03.2010 Ci siamo quasi, pensò, e con gesto leggero sistemò le pieghe della gonna che le ricadevano sulle gambe magre e gonfie allo stesso tempo.Nervosa?No.Indispettita, leggermente.Si guardò attorno per accertarsi di non aver dimenticato nulla: le piaceva essere precisa e meticolosa, ai limiti della pignoleria.Odiava la sciatteria eleggi »

Ho bisogno di un pianissimo Voglio il dono dell’attenzione il piede sul freno la lentezza premeditata voglio far caso alle cose che accadono Ho bisogno di un pianissimo Mi serve la puntina sui dischi il suo strascico come un sospiro e grattarla quella superficie dissodarla farci buchi per i tulipanileggi »

Raccontare Two Worlds, ultimo album del pianista molisano Antonio Artese non è semplice, è più facile abbandonarsi ad esso e lasciare che un jazz, divenuto ormai linguaggio dell’anima, ci trasporti in quella dimensione di serenità che una società sempre più liquida nega. Questa potrebbe essere la più empirica delle lettureleggi »

– Oggi andiamo alla casa degli ibischi rossi? Sabrina butta là la domanda con finta indifferenza, premurandosi però di spiare di sottecchi la reazione stupita di Vincenzo, che infatti la guarda sgranando gli occhi tondi e castani, buoni come quelli di un cane mite e obbediente.Vincenzo non risponde con leleggi »

Nuove forme sono necessarie, dice Treplev all’inizio de Il gabbiano, e prosegue: “nuove forme sono necessarie, e, se non ce ne sono, è meglio che nulla sia necessario.” E poi compie per la terza volta nel corso di poco minuti un gesto emblematico: “guarda l’orologio”. Ma il suo orologio misuraleggi »