Viviana Gabrini

Eterna trentacinquenne mediamente nevrotica, Viviana E. Gabrini vive in provincia di Pavia.
Scrive, recita e fotografa ma senza prendersi troppo sul serio.
Atea, comunista e anticlericalista praticante, guarda con diffidenza chiunque non abbia un analista e una benzodiazepina di fiducia.
Agli esseri umani, mediamente, preferisce i gatti.
Non le piace essere definita "scrittrice" e di sé dice che inventa e racconta storie.
Priva di pudore, si ostina tuttavia a non rinnegare le cose che ha scritto: le raccolte di racconti I fili di Arianna (Primula Editore, 2015), Peccato che sia un vizio (Prospero Editore, 2020), Trenta racconti indecenti e una storia d'amore (Prospero Editore, 2021, a quattro mani con Mud) e le collaborazioni alle antologie Storie e misteri d’Oltrepò (Primula Editore, 2016), In viaggio (Edizioni del Gattaccio, 2017), Di mari e tempeste (Edizioni del Gattaccio, 2018), Altri Volti (Sdiario, 2018), Con-tatto, antologia di risposta collettiva al Covid-19 (2020), Anch'io, storie di donne al limite (Prospero Editore, 2021).
Nel dicembre 2022, sempre con Prospero Editore, tiene a battesimo l'antologia Ci sedemmo dalla parte del torto, da lei ideata e curata insieme a Heiko H. Caimi.
Attrice e lettrice, tiene laboratori di lettura scenica.
Dal 2020 ha una rubrica fissa all'interno del podcast Lennycast

24.12.191227.12.1983 Natale scende dal treno trascinando con sé una sacca e un borsone. Si ferma sul marciapiede dell’unico binario e si asciuga la fronte dal sudore: è la metà di giugno, ma il sole picchia già mordendogli i pensieri.“Un passo dopo l’altro,” si dice muovendo le gambe, pesanti come montagne,leggi »

Arrivo a casa e anche se mi sforzo di mantenere il solito passo, i soliti atteggiamenti, la solita espressione, mi sento addosso sguardi ignoti e indagatori.Che qualcuno sappia? Che qualcuno abbia capito?Ho il fiato corto: per strada non sono riuscita a camminare con il solito passo svagato e contenuto maleggi »

Ti avevo promesso che ti avrei portata al mare, no? e glielo chiese con quel tono che sottintendeva: ed io le promesse le rispetto sempre altrimenti nemmeno le faccio, quel tono che non ammetteva repliche, quel tono da ho ragione e basta, quel tono che un po’ la indispettiva eleggi »

La cosa era andata così: una sera il Gildo era tornato a casa dopo la riunione alla sezione del Partito Comunista e ci aveva riuniti tutti attorno al tavolo della cucina: me, sua mamma Elide, suo papà Adelmo, la zia Mafalda e anche la Rosa, la nostra figliola di appenaleggi »

«Ti amo» gli disse lei con le guance arrossate e un’aria estatica di altri tempi negli occhi.«Ti amo» ripeté convinta «e ti porterò con me, ogni giorno, sul tram che sobbalza sulle pietre curve e antiche, nel cuore di questa triste città. Le giornate in ufficio mi sembreranno meno lungheleggi »

Il ronzio dei macchinari medici arriva attutito dal corridoio: è un rumore simile a un respiro affaticato ma costante e cadenzato. Il polmone che tiene in vita l’ospedale intero, gli viene da pensare.Il figlio scuote la testa e scaccia quel pensiero che gli sembra sciocco, gli edifici non hanno polmonileggi »

Ore 19,30, puntuali come un’ispezione del Fisco, suoniamo in gruppo al campanello della Niny: è la nostra Serata Mensile Cena in Casa a Tema e questa volta la scelta è caduta sulle ricette maghrebine.A dire il vero, a parte la St. Mary che fece una vacanza in Marocco con l’alloraleggi »

– Buon Natale, mia cara, è passata una vita ma sei affascinante come un tempo. – Vecchio adulatore, il tempo ha fatto i suoi danni eccome. Tu, piuttosto: il successo ti ha cambiato. – Successo… a volte sopravvalutiamo questa parola. – Sei il numero 1 degli influencer e lo saileggi »

«Cristo santo, Dasher, stai attento! Ma non lo vedi che cazzo fai? Mi hai appena vomitato sui piedi!» Con un gesto schifato, Prancer allontanò da sé Dasher che, barcollando, fece qualche passo per poi crollare sulla panca, ubriaco fradicio. «Questa volta abbiamo esagerato – piagnucolò Rudy – non oso pensareleggi »

LUI è un brav’uomo è un bravo ragazzo è un ottimo studente è un grande lavoratore è un bravo padre è un bravo figlio (salutava sempre) era depresso aveva perso il lavoro aveva paura di perdere il lavoro era stressato era preoccupato aveva paura che (ma non sembrava grave) sileggi »