Fuori posto

Posta in arrivo.Sorrido nello scorgere il mittente; doppio click del mouse e la bustina si apre sotto i miei occhi: Mio carissimo Chuck.Compiaciuto, leggo il breve messaggio.Compiaciuto, smisto la lettera nella cartella Dona Flor, da anni la più fedele e tenace delle mie lettrici.Alta, sdutta, chioma corvina e fianchi svelti.leggi »

E così finalmente ci conosciamo, disse lui con un sorriso incerto e gentile.Lei annuì, versandogli nella tazzina bianca a disegni blu un caffè forte e scuro.Era ora, non credi? osservò lei, sedendoglisi di fronte.Lui corrugò la fronte, senza aggiungere parola.Bevvero il caffè in silenzio ed era un silenzio quieto eleggi »

Sembra di stare in un film di Stelling. Lo Scambista: lo ha visto? Il tizio alla mia destra mi guarda e accenna un no con la testa. Non importa, aggiungo io, è una palla tremenda. Ma è un film curioso. Sbuffo e dalla bocca mi esce un fumetto gelato. Sonoleggi »

Devo fare una dichiarazione d’amore, disse ad alta voce a se stessa e al gatto che la guardava con mezzo occhio e la ascoltava con tre quarti di orecchio.Lo disse con lo stesso tono con cui avrebbe detto: devo fare la dichiarazione dei redditi oppure devo pagare una bolletta inleggi »

Per il calendario dei più è la notte del 21 giugno, ma per tre donne è Litha, uno degli otto sabbat con cui si celebra il solstizio d’estate.La stanza è quasi per intero sprofondata nel buio e solo una sottile lama di luce che proviene dall’esterno illumina i loro visileggi »

Ad ogni passo, il sonaglio attaccato alla caviglia risuonava con allegria, sottolineando il suo incedere, moderna untrice di buonumore.Sorridendo si guardò intorno: quell’incrocio fra i vicoli le piaceva, passaggio obbligato per chi dalla parte bassa del paese risaliva verso la piazza densa di turisti e venditori.Mercatino dell’antiquariato, lo avevano pomposamenteleggi »

Io aspetto qui, disse sottovoce, più a se stessa che al mondo.Io aspetto qui, ripeté con convinzione tirando la sedia sotto l’ombra del faggio.Non era assennato quel che stava facendo: la ragazza lo sapeva, ma se guardava alle sue spalle si accorgeva che le cose prive di saggezza erano quelleleggi »

Una luce fioca e poco convinta filtra dalle persiane serrate: le 5, forse le 6 del mattino. A dirmi l’ora nessuna sveglia od orologio ma la consuetudine che da anni (secoli?) mi spinge ad aprire gli occhi poco prima o poco dopo l’alba.Mi rigiro su questo materasso scomodo e loleggi »

Il dottor Omobono era il terrore di tutta la Divisione Est del Distretto A della Grande Azienda. Da anni si vociferava di suoi potenti agganci su, su e ancora più su, fino forse alla Santa Sede e qualcuno sosteneva addirittura che non ci fosse elezione presidenziale senza il suo benestare.leggi »

La prima volta che incontrai Victorine era l’aprile del 1994: ero a Parigi per la seconda volta in vita mia, avevo 25 anni, stavo per sposarmi e credevo che Parigi fosse la città più bella del mondo.È che quando sei a Parigi, dicevo, ti senti al centro dell’universo.Parigi mi affascinava,leggi »