L’attesa

Io aspetto qui, disse sottovoce, più a se stessa che al mondo.
Io aspetto qui, ripeté con convinzione tirando la sedia sotto l’ombra del faggio.
Non era assennato quel che stava facendo: la ragazza lo sapeva, ma se guardava alle sue spalle si accorgeva che le cose prive di saggezza erano quelle che più le avevano insaporito la vita.
L’attesa poteva durare un giorno, un mese, un anno o tutto il resto dell’esistenza, ma in quel momento era certa che ne valesse la pena.
Nella mano destra, teneva una margherita, ma non aveva bisogno di spogliarne la corolla chiedendosi ossessivamente m’ama o non m’ama.
Se qualcuno le fosse passato a fianco in quel momento, l’avrebbe udita sussurrare mi amo.

Io aspetto qui, disse sottovoce, più a se stessa che al mondo.
Io aspetto qui, ripeté con convinzione tirando la sedia sotto l’ombra del faggio.
Difesa, istinto di conservazione, paura: la piccola donna riusciva a darsi milioni di giustificazioni, tutte molto plausibili e se per qualcuno la sua fuga dal mondo poteva sembrare un atto di viltà, per lei era solo l’unico modo per salvarsi la pelle.
Da questa sedia, si disse la piccola donna, posso guardare la vita senza rimanere impigliata nelle sue maglie metalliche, aguzze e dolorose.
Se qualcuno le fosse passato a fianco in quel momento, l’avrebbe vista tremare.

Io aspetto qui, disse sottovoce, più a se stesso che al mondo.
Io aspetto qui, ripeté con convinzione tirando la sedia sotto l’ombra del faggio.
L’uomo sedette allungando le gambe davanti a sé e poggiando le mani in grembo.
Stanchezza, solo un po’ di stanchezza. aveva bisogno di riprendere fiato, di sciogliere dai nervi quella spossatezza che pareva vecchia di secoli e che gli aveva intorpidito le giunture.
Sulla lingua non aveva più il sapore della paura e a fargli compagnia erano rimaste quattro certezze e uno scampolo di consapevolezza.
Se qualcuno gli fosse passato a fianco in quel momento, lo avrebbe visto sorridere.

©Viviana Gabrini, 2015 (tratto da I fili di Arianna, Primula Editore)
©Immagine Viviana Gabrini

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