Ale Ortica

Nata e cresciuta a Rocca Castello, legge avidamente e scrive
pigramente sotto dettatura di due gatti fratelli con mamme diverse.
I suoi riferimenti culturali sono Stephen King e Abigail Mitchell.

Stavo usando Facebook alla ricerca di un consiglio sulla scelta di un buon consulente tecnico. Quel social era abbastanza inutile per me, non postavo mai foto private e non avevo storie che potesserointeressare ai miei contatti, tutti sconosciuti che condividevano con me solo la professione, quindi erano davvero utili inleggi »

Max aveva preso coraggio e aveva cominciato a sciorinare tutta una serie di cauti giudizi, annotazioni critiche, analisi del testo, il montaggio analogico, l’occhio della madre, maneggiando con cura etimore l’ultimo racconto di Nina, la quale, come sempre, aveva preteso che lui le fornisse un parere da lettore prima dileggi »

Scorrendo con poca convinzione la home di facebook non aveva trovato nulla di interessante, né cose belle né cose brutte, un cartone animato lasciato a metà, un morso a un bel tramonto daun’inquadratura banale, un sorso di una filippica sulla bioetica di un amico di un amico di un conoscenteleggi »

«Domenico, corri! Domenico ti vuoi sbrigare?»La gente cominciava a innervosirsi e invocava l’unico uomo in grado di risolvere la situazione. Erano le nove del mattino, c’erano poche persone in spiaggia, i soliti mattinieri con il quotidiano da leggere in santa pace, qualche giovane mamma con un bimbo da non esporreleggi »

Irena aveva gli occhi gonfi di sonno e pesti di noia, stava davanti alla televisione già da un paio d’ore, se non contiamo l’esposizione distratta durante la colazione e le pulizie del mattino. Era stata inglobata dal divano sghembo come una cellula divorata da un virus e osservava con interesseleggi »

Marta preparava amorevolmente l’attrezzatura sportiva del marito, che poi era anche la tenuta da lavoro di Ignazio. I pantaloncini con conchiglia di metallo inserita nella patta erano verde smeraldo, splendidamente decorati con applicazioni dorate a forma di foglie lunghe e sottili in cerchio, erano stati appena rimessi in forma dall’armaiololeggi »

Piera era la nipotina di Max, dodicenne alta e segaligna con capelli lunghissimi e una fossetta sul mento che presto sarebbe stata una calamita per giovincelli con gli ormoni in centrifuga. Cantava da solista nel coro della scuola e quindi non potevano mancare, anche perché la ragazzina era particolarmente affezionataleggi »

In questo racconto non c’è mistero, non c’è storia, non c’è trama, ci sono solo io che cammino in mezzo a voi, cari indaffarati lettori della narrazione da due minuti e lascia. Ci sono, sto qui con voi mentre controllate i tempi di lettura stimati e scegliete con soddisfazione eleggi »

Il ragazzo era moderatamente emozionato, in casa c’era tensione ma i genitori cercavano di mantenere un clima gioioso di festosa attesa.La mamma aveva speso molti soldi per un vestito nuovo, a dir la verità anche piuttosto pacchiano, una specie di tunica appesantita da paillettes scoppiettanti che aveva visto su unaleggi »

Io e Max avevamo ideato una serie di riti durante i nostri vent’anni insieme da concubini illegittimi figli di Satana non sposati, tutti deliziosi, che contribuivano a scandire quelle giornate passate insieme e dareun ritmo alla nostra reciproca compagnia.Io scrivevo a tempo pieno e lui era il mio correttore dileggi »