Anna Martinenghi

Anna Martinenghi, nasce e vive in punto preciso delle “terre basse” della pianura padana, all’incrocio fra le province di Cremona-Bergamo-Brescia. Ha sempre avuto una grande passione per le parole: leggerle, scrivere, giocarci. Per anni ha ignorato questa passione, ma il virus latente l’ ha riempito di bolle come una varicella. Quando trova parole luminose le chiama “poesia” e il mondo diventa un posto migliore dove stare. Tra le sue pubblicazioni: Didascalie (Edizioni Cinquemarzo, 2008); Nuda (L’Autore Libri Firenze, 2009); Parole Povere (Linee Infinite, 2010); Fotosensibile (Franco Colacello, 2011); Il cielo di scorta (Linee Infinite, 2013). Il suo nuovo libro è Sei troppo grande per capire certe cose, Edizioni del Gattaccio, collana Sdiario.

Le sue rubriche
Storie in minigonna (racconti brevi che lasciano le gambe scoperte)
No-e-sie
Le antipatiche
Gli involuti
6 cose impossibili prima di colazione
Scorie
Tiramisù

Fatevi raccontare la vita dai poeti ma lasciate che ve la insegnino benzinai e muratori le cameriere degli hotel al piano le segretarie dei segreti i marinai delle porta container i turnisti della notte e tutti quelli che di vita sono sporchi d’orizzonti densi Fatevi raccontare la vita dai poetileggi »

Forse la tua morte è il parto di un giorno nuovo e ora la tua anima bella ha gli occhi di una bimba africana i petali di un’orchidea di crudele bellezza l’acqua del fiume che non torna Forse le tue carezze sono altri modi di stare bene hanno il coloreleggi »

Ci sono immagini che non ho scattato loro abbracciati per strada la ragazza appoggiata alla notte i satelliti che sembrano stelle il buio intorno Ci sono cose che non ho scritto il loro addio inventato la sua stanchezza dopo il lavoro le anime che vanno in cielo il negativo fotograficoleggi »

Io ti benedico tu che bussi alla mia porta con una canzone per piangere e un film per ridere Benedico te che risolvi drammi con la pasta al forno scacci i demoni chiamandoli con il loro nome offri fazzoletti di carta per il moccio asciughi per terra raccogli i coccileggi »

Dove la vita ha scavato sono diventata spazio pozzo per lacrime piovane conca per impastare pane Dove la bufera ha atterrato alberi sono ricresciuti germogli hanno preso casa popoli Dove il dolore ha estirpato persone ho seminato il loro ricordo Dove è stato tolto ho messo altra vita reso definitivoleggi »

Non siate gli spazzini di chi amate non raccogliete lamento/dolore/tristezza allo stesso modo non permettete a chi vi ama di caricarsi il peso della vostra vita ciascuno svuoti i suoi bidoni Esigete il meglio e offritelo ciascuno può portare solo il suo zaino possiamo insegnarci a farlo meglio a tenereleggi »

Ci sono persone che restano ferme perché altri possano muoversi Stelle polari di universi personali guardiani del faro porti a cui sempre si può tornare Sono chiodi che reggono quadri puntelli d’esistenza numeri d’emergenza Hanno vite senza avventura hanno metodo e fatica noia e rogne Ci sono e basta nonleggi »

Di tutte le cose perdute è la leggerezza a mancarmi di più quella irripetibile dei vent’anni rubata in una notte di settembre Per questo apprezzo la pioggia lieve le ridarelle incontenibili certe frasi piene di niente piume che volteggiano compiendo traiettorie Per questo tolgo ancore e getto zavorre dalla mialeggi »

Se non ho diritto alle ali mi si concedano punte da ballo cerchi di compasso il ticchettio lieve della pioggia che scappa via Se non ho diritto alla leggerezza ruberò nuvole bianche teste di soffioni pelle di palloncini per farmene una nuova Se non sono abbastanza forte più forte stringeròleggi »