Anna Martinenghi (Page 2)

Anna Martinenghi, nasce e vive in punto preciso delle “terre basse” della pianura padana, all’incrocio fra le province di Cremona-Bergamo-Brescia. Ha sempre avuto una grande passione per le parole: leggerle, scrivere, giocarci. Per anni ha ignorato questa passione, ma il virus latente l’ ha riempito di bolle come una varicella. Quando trova parole luminose le chiama “poesia” e il mondo diventa un posto migliore dove stare. Tra le sue pubblicazioni: Didascalie (Edizioni Cinquemarzo, 2008); Nuda (L’Autore Libri Firenze, 2009); Parole Povere (Linee Infinite, 2010); Fotosensibile (Franco Colacello, 2011); Il cielo di scorta (Linee Infinite, 2013). Il suo nuovo libro è Sei troppo grande per capire certe cose, Edizioni del Gattaccio, collana Sdiario.

Le sue rubriche
Storie in minigonna (racconti brevi che lasciano le gambe scoperte)
No-e-sie
Le antipatiche
Gli involuti
6 cose impossibili prima di colazione
Scorie
Tiramisù

Poiché a ogni attimo siamo diversi avrei voluto che tu incontrassi la mia versione intatta meno ammaccata della tempesta meno segnata di una banana matura quella che riceveva rotoli di fax e a rotoli rispondeva quella di francobolli/cartoline e ghiaccioli al tamarindo con la musica in cassetta e film aleggi »

Quando tutto tace nel silenzio che sembra pace chi siamo quando nessuno guarda quando niente importa? Cosa resta dietro le quinte sui volti struccati i costumi abbandonati a terra? Cosa dice la voce che racconta il tumulto indistricabile dei pensieri il tamburo del cuore? Dormi bambino dormi Dormi bambina dormileggi »

Vivere non è solo questione di regole non è solo ciò che è dovuto ciò che da noi tutti si aspettano Non siamo solo perimetri api operaie al seguito della regina numeri in fila alla posta Siamo anche l’inutile il sorprendente l’irripetibile I grandi problemi delle piccole cose non sonoleggi »

Dove hai messo la tua vita? In quali occhi/mani/baci? In quale campo hai piantato le tue lacrime le tue parole i tuoi sogni intatti? Dove hai costruito la tua casa? In quali cuori/progetti/fatiche? Quante vite hai accolto negli occhi nelle mani nei baci? Per quante sei stato casa/terreno/pilastro? Quante lacrimeleggi »

Anche nelle giornate di pietra serve il coraggio di esigere leggerezza di portarsi lo shampoo sotto il diluvio di ridere di quelli a cui l’ego va di traverso Anche nelle giornate col ghiaccio nelle vene serve il coraggio di dire stronzate una spallata a chi pencola sui piedestalli un mazzoleggi »

Beato l’uomo che non conosce cieli di guerra che non ha camminato sulle macerie della propria casa sepolto un figlio ucciso la carne d’altri figli Beato l’uomo che non conosce inferno d’uomini e beati coloro che vi scendono per strappare le tenebre a costo d’eternità Beato chi guardando negli occhileggi »

Innamorarsi di Bruno Ganz in Pane e tulipani che poi è innamorarsi dell’amore per come dovrebbe essere travolgente e garbato disperato e speranzoso attento e paziente folle e totalizzante probabilmente sbagliato per questo vero ©Anna Martinenghi©Podcast: voce Viviana Gabrini, regia & editing audio Lenny Farmerleggi »

Ci pensi mai a quando saremo fuori dal limite del tempo? Quando per ogni cosa avremo l’infinito senz’affanno la calma dovuta allo stropicciare di papaveri il lento sostare lungo la riva del fiume l’inizio non sarà diverso dalla fine nessuna fretta per ogni domanda faremo risposta Saremo stagione che nonleggi »

Noi anime inquiete paghiamo prezzi altissimi per le nostre buone intenzioni frughiamo il futuro come un ladro da disarmare abbiamo cuori in allarme che disturbano la notte siamo troppo veloci e troppo lente asincrone col presente che mai basta nella sua interezza Noi anime inquiete siamo mine vaganti sminatori senzaleggi »

Non siamo sempre forti giovani e performanti non siamo uno spot un post sui social una coccarda sul petto Siamo la meraviglia dei nostri tentativi delle pessime versioni i rattoppi i fallimenti Arlecchini sulla scena della vita Possiamo uscire dall’algoritmo stupendolo cambiando strada/vita/argomento le gabbie in cui ci mettiamo hannoleggi »