Marco Costantino

«Adesso prova a dimenticarmi, coraggio, provaci se sai» . E io no che non so. E finisco spaccata in due, straziata e disfatta. Fuori luogo, sconveniente, selvatica, al mare della mia Terra torno come una cianfrusaglia, come l’allieva dell’ultimo banco. Labile come un racconto. Fragile come un anello di vetroleggi »

Ho aperto l’ombrello di carta per ripararti traghettarti dalla vita all’immondezzaio trivellarti sotto le mandibole di una carrozzeria condono monodose e fuori stagione La vita si impara dai bersagli di terrore improvviso dimenticando le convinzioni studiate, recitate con cura. La vita cammina da sola, e se qualcuno mi chiede cos’ho;leggi »

Mia madre mi narrò le lacrime di una colomba dalla carne falciata con un coccio di bottiglia e ricucita ad arte con sette spine d’acacia. Mi narrò, mentre mi teneva ferma, l’equivoco dell’amore, i suoi spiragli stretti. Suturai con giallo d’uovo e acqua sacra camminai a passi piccoli, marcia eleggi »

Pervade  l’aria terrosa e stantia questo sole tardivo di maggio. E raspando asciuga le gole che adesso stanno mute. Spacca le labbra delle ragazze e gli accomoda le lamelle di sale che virano dal bagnasciuga sulla pelle sottile e smaniosa  di un solo indizio d’estate; infiammando il bordo degli occhileggi »