Il mio amico Cechov

La storia di Cechov inizia da una «speciale provvidenza», un colpo di tosse nel 1884, forse venuto dall’alto, come quel suono misterioso e triste che attraversa il giardino dei ciliegi, un suono doloroso che è compiuta forma dei propositi cechoviani. Siamo nella primavera del 1884.

L’irruzione in scena di Treplev “col fucile e un gabbiano ucciso” interrompe i pensieri a voce alta di Nina. Treplev: […] ho commesso oggi la vita di uccidere questo gabbiano. Lo depongo ai tuoi piedi. Nina: Che hai? (Alza il gabbiano e lo guarda) Treplev (dopo una pausa): Allo stessoleggi »

Nina: La sua vita è bellissima! Trigorin: Ma che ci trova di particolarmente bello? (guarda l’orologio) Devo andare subito a scrivere. Scusi, non ho tempo… (ride) L’orologio di Trigorin, come tutti gli orologi, procede in avanti, dice che il tempo si trasforma continuamente in passato. Dopo l’incontro con Nina cheleggi »

L’essere è oscuro, se non coincide con l’apparenza All’inizio del secondo atto de Il Gabbiano, “all’ombra di un vecchio tiglio, siedono su una panchina l’Arkadina, Dorn e Masha”: Arkadina (a Masha): Su, alziamoci. (Si alzano entrambe). Mettiamoci l’una accanto all’altra. Tu hai ventidue anni, ed io quasi il doppio. Evgenijleggi »

Dorn: È volato l’angelo del silenzio. In un saggio dal titolo Il silenzio, il drammaturgo e poeta belga Maurice Maeterlinck sosteneva che “l’uomo teme l’assenza di suoni, perché essa fa presagire la morte, e per questa ragione consumiamo moltissimo tempo nel produrre suoni senza senso. Sull’odio per il silenzio sileggi »

La fusione delle anime è uno dei grandi temi de Il Gabbiano, una partitura incompiuta per anime che non si possono fondere. Medvedenko cercando di sedurre Masha prima dell’inizio dello spettacolo in riva al lago le sussurra che Kostja e Nina “sono innamorati e le loro anime oggi si fonderannoleggi »

Prima dell’inizio dello spettacolo, come nel teatro elisabettiano, “di dietro il sipario del teatrino un suono di cornetta”. Un suono proveniente da un luogo non visibile è il segnale dell’inizio della commedia di Treplev, così come nel finale de Il Gabbiano, un altro suono proveniente da un luogo invisibile saràleggi »

Addentriamoci nei meandri de Il gabbiano iniziando dalla pagina dei personaggi, una lista con laconiche indicazioni in merito a parentele e professioni: Irina Nikolaevna Arkadina, vedova Treplev, attrice; Konstantin Gavrilovic Treplev, suo giovane figlio; Petr Nikolaevic Sorin, fratello di Irina Nikolaevna; Nina Michajlovna Zarechnaja, ragazza giovane, figlia di un riccoleggi »

All’inizio del primo atto de Il Gabbiano Il teatro, la costruzione dell’uomo, non consente la vista del lago, creazione di Dio. Il lago – che si trova in quel luogo da sempre, evidentemente prima ancora che venisse costruita la tenuta di Sorin – viene nascosto, celato alla vista, dal teatroleggi »

Il giovane Stanislavskij ammira l’austera disciplina militaresca della compagnia dei Meininger, che consente alla troupe tedesca di realizzare grandiose scene di massa. Ma il nuovo teatro privato di Mosca non sarà un reggimento, bensì, grazie all’influenza di Nemirovich-Dancenko, una scuola ispirata al “Théatre Libre” di Antoine, un teatro svincolato dalleleggi »