scrittrice (Page 55)

  L’Ernesto e lo yoga   «E’ come vivere in galera, guarda. No peggio, in un campo di concentramento.» La voce dell’Ernesto riusciva a penetrare le pareti della stanza. Gilda stava mescolando la carne per  il sugo ché quel giorno, come tutte le domeniche, sarebbero arrivati sua sorella Ada, illeggi »

L’assicuratore Caro diario, comincio a pensare che questa sovrabbondanza di coyotes nella mia vita altro non sia che una raffinata e micidiale vendetta dell’Altisimo: io non credo nella sua esistenza e lui si vendica facendomi incontrare il peggio che una donna possa immaginare. Oggi, a pranzo, ho incontrato l’Assicuratore (daleggi »

 Nighthawks La goccia arrivò proprio mentre ero lì. Dentro Nighthawks di Edward Hopper. Si infilò tra il collo e il colletto della mia giacca, riportandomi sul bordo in travertino del binario 3, stazione di Bologna. Dov’ero prima, nell’altro mondo, seduto da Phillies a bere il mio whisky solitario, non c’eraleggi »

La mia città Meglio sfogliare fotografie che guardare fuori ciò che resta. La mia città. La mia città una volta aveva le donne che quando arrivava maggio, il mese della Madonna, mettevano le sedie fuori dalle porte, in strada, e cominciavano a chiacchierare il pomeriggio presto e finivano quando ileggi »

Scrivere è anche lentezza. Nel furore del silenzio. Scrivere è anche lentezza. Sì, perfino per me: lo diventa a tratti, quando lascio che la mente si sciolga in un ottundimento molle, tiepido, soffuso. Come ora, qui, in un pomeriggio bianco di neve bianca e memorie bianche contro un cielo lattiginosoleggi »

La tranquillità L’altra volta ho scritto uno sbrodolone lunghissimo, questa volta sarò breve. Non per una questione di compensazione, ma perché questo spazio, che Barbara Garlaschelli gentilmente mi offre, è uno spazio di musica e immagini, non di parole. Va a finire che uno si legge i miei sbrodoloni eleggi »

L’amore Che bello guardarti mentre stai correndo verso casa, verso di me. Ogni volta che ci penso mi pare impossibile che tu sia nella mia vita, che le tue mani mi possano toccare, gli occhi vedere, la bocca parlarmi. Anche se il vetro è sporco di una pioggia vecchia cheleggi »

Mi sono innamorata di te perché Avevo ventuno anni e la parola che gli altri dicevano guardandomi era fiore. Tu avevi la mia età, eri bassino bruttino  e rasavi i capelli come uno skin head, portavi solo Doc Martens estate e inverno, jeans attillati neri e giubbotto di pelle. Viaggiavileggi »