scrittrice (Page 17)

«Viola.»«Viola?»«Li voglio viola.»La parrucchiera, novella strega, apre il librone delle formule magiche e picchietta col dito contro un ciuffo di capelli finti bordeaux.«No, questo è bordeaux. Io voglio questo» e a mia volta picchietto contro un ciuffo inequivocabilmente viola.Lei annuisce. Apre tubetti, spreme, mescola, trita, impasta, sminuzza, posa, lava, asciuga.Ammiriamoleggi »

Mi chiamo Maurizio, ma tutti mi chiamano Max. Mi piace firmarmi Xam. Ormai sono sei anni che non lavoro più. La mia vita ha assunto un ritmo piacevole. Vivo con mia mamma di novant’anni e la sua badante. Sarina. Bella, bellissima. Un fisico da pin up e un cervello daleggi »

Giovanna andava al mercato. Come tutti i giovedì. E, come tutti i giovedì, si era fermata alla bancarella dei lupini. Le piacevano i lupini. Da quando era piccola. Le piaceva sbucciarli con i denti, succhiarne l’interno, stringerne la polpa. (C’era stato un periodo in cui di lupini non se n’eraleggi »

«Ingegner Damici! L’abbiamo cercata dappertutto! Continuava a chiedere di lei. Non sapevamo più cosa fare per tranquilizzarla. Il dottore è stato costretto a somministrarle dei calmanti» mi dice l’infermiera appena entro nella stanza. Poi si alza e mi lascia solo con lei. Mi siedo accanto al letto e le sfioroleggi »

Oggi vorrei dedicare questo Oroscopo d’Autore estratto da “Agonia della notte” di Jorge Amado a Viviana Gabrini, Sviaggiatrice e amica, nel giorno del suo compleanno. Insieme a lei, a tutta la gente della notte che affronta le avversità della vita con amore, con forza, senza abbassare lo sguardo, sopravvivendo all’agonia,leggi »

«Un altro drink?» Quando il barista incrocia il mio sguardo, sembra pentirsi all’istante della domanda. Io no. È una buona proposta, dopotutto. E poi non mi sono ancora rassegnato al fatto che lei potrebbe non venire. Forse un po’ sì, ma è trascorsa solo mezz’ora. So che lei può fareleggi »

Il giorno in cui Floriana Farnesi iniziò a perdere le parole non se ne accorse nessuno. Forse, facendo maggiore attenzione, qualcuno avrebbe potuto notare il volteggio di lievissimi segni neri intorno alla sua persona, come se le stessero cadendo manciate di sopracciglia. Ma non lo erano. Floriana Farnesi stava perdendoleggi »

Riconosco il suono del messaggio, è di Laura. In automatico, tocco la borsa: sì, gli spaghetti ci sono. Sorrido, come sempre, con lei e di lei. «Solito tram tram. Un po’ mi annoio, ma mi godo il dolce far niente.» Laura parla così. Riesce persino a saltare di palla inleggi »

Quando nel 2013 pubblicai il mio primo romanzo in lingua albanese intitolato Gjembi dhe trëndafilat (La spina e le rose), mai e poi mai avrei pensato che le storie narrate sulle sue pagine mi avrebbero permesso di conoscere dopo tanto tempo a chi appartenessero. È stato uno shock trovare inleggi »