racconto (Page 47)

INCROCIO DI CIELO Il rumore è acuto, la sega circolare lascia spazio all’immaginazione, le impalcature e i teli di protezione fanno indovinare le sagome di chi lavora, ombre sicure che si muovono con grazia, lassù, da dove arriva il trambusto. Il cielo è terso. La polvere che si era depositataleggi »

DISLESSICO FAMIGLIARE/07 Lui ha 91 anni, la figlia quasi 60. Lui è molto cattolico, lei abbastanza comunista. Lui è un predicatore, lei una dubbiosa. Sono 55 anni che si accapigliano su questioni di principio, ovvero aria fritta che contribuisce ad annebbiare pensieri già confusi in partenza. Oggi si parla dileggi »

L’OCCHIO C’è un occhio in camera mia. L’occhio mi osserva sempre, è apparso quando sono tornato da lavoro o forse stava già crescendo prima perché era tanto che non aprivo l’armadio perché nell’armadio c’erano le cose di mia moglie. È tanto anche che mia moglie non mi parla, è tantoleggi »

ACQUAMARINA La riconobbe subito. L’avrebbe riconosciuta anche all’inferno. Erano passati tanti anni, ma certe facce non si dimenticano.
La faccia di chi ha rubato l’amore della tua vita. Il tempo le aveva chiazzato la pelle, tolto il biondo dai capelli, svuotato le guance, ma gli occhi, gli occhi erano rimasti queileggi »

Sei tornata. Come un animale che solo ogni tanto ama fare il randagio e starsene solo, così ora tu torni da me. Hai pronto un dono, un uccellino, una lucertola forse. Un articolo su un giornale scientifico, il risultato di una bella ricerca con i complimenti del mondo intero. Tuleggi »

L’ATTESA DEL CIGNO La stanza è immersa nella penombra. Fuori il sole accende i colori, ma dentro è il buio a governare la stanza, a depositarsi sui libri, a chiudere le imposte, a premere contro le ante dell’armadio, a dipingere pareti e soffitti. Leda è seduta sulla poltrona, rannicchiata suleggi »

UNA CASA IN PERIFERIA È solo una notte di aprile, fresca e ventosa. La luna fa i dispetti, non si lascia più ritrarre e io non posso sporgermi da uno dei balconi che circondano la casa rischiando di spiaccicarmi sulle rampe di accesso ai box auto. L’avrei fatto, l’avrei seguitaleggi »

MISO Entro e mi siedo a un tavolino appartato, in un angolo. La giovane ragazza cinese che gestisce col marito che sembra un ragazzino il nuovo ristorante giapponese mi guarda sorridendo, come sempre. Si è abituata a vedermi, saltuariamente, e sa che prima di tutto, prima di scegliere cosa mangiare,leggi »

Il fiore del male     Ti ho vista mentre salivi le scale, un passo dopo l’altro, la mano avvinghiata alla ringhiera, il fiato che si accorciava a ogni gradino. Ti ho seguita con gli occhi mentre, arrivata davanti alla porta di casa tua, hai posato la borsa della spesaleggi »

PRESENTE IMPERFETTO E FUTURO ANTERIORE «L’acqua non scende più» disse lei. Fu un sospiro. «Stanno arrivando». Lo pensarono entrambi. Tacquero. Toccava a loro. «Quanto tempo ci resta?». Rimaneva poco cibo, qualche pacco di minerale. Erano inchiodati in quell’appartamento da settimane, come le porte e le finestre. Luce e connessione andavanoleggi »