Planetarium – The Waking Sleeper Band

La nuova stagione è arrivata e, se si hanno occhi per guardare, uno degli spettacoli più belli e gratuiti a cui si può assistere è quello della volta celeste. Uno spettacolo ormai poco godibile da chi vive in città per via dell’inquinamento non ultimo quello luminoso e purtroppo ormai anche poco ricercato dall’uomo occidentale sempre più sedotto da se stesso. Eppure basterebbe conoscere la storia, purtroppo approssimativa, di tanti monumenti antichi e il rapporto che legava le singole persone non solo alla volta celeste ma all’intero sistema Natura per rimanerne stupiti, affascinati e rammaricati per quanta sapienza sia andata perduta. Una sapienza intrisa per un lungo periodo di religione, scienza, filosofia e letteratura, di cui non ci restano che frammenti. Ma la curiosità e le domande che nascono guardando il cielo notturno sono ataviche, spesso senza risposte e sempre al confine tra lo scientifico e l’esistenziale. Per chi ama la musica prog o semplicemente è incuriosito dalla commistione musica – astronomia suggerisco l’ascolto di Planetarium nuovo album dei The Waking Sleeper Band. La band, che arriva al suo terzo album pregiandosi anche della benedizione della prestigiosa Black Widow Records, ci propone un affascinante viaggio attraverso le più importanti teorie astronomiche. Un viaggio che si dipana lungo dieci brani che, partendo dalle teorie di Archimede (287 a.C. – 212 a. C) e terminando con quelle Hawking, annulla la categoria spazio-tempo. Il concept affonda le sue radici nel prog rock e, come il precedente Form & Appearance ispirato agli aforismi di Oscar Wild, suggerisce un percorso umano e culturale. A metà del disco troviamo due dei brani più belli dell’intero album: All Araund the Sun e Star Watcher.
La posizione non è casuale considerato che sono dedicati rispettivamente a Copernico e Galileo, che con le loro teorie e le loro osservazioni danno inizio all’astronomia moderna e al metodo scientifico. Il primo confuta la teoria tolemaica l’altro, puntando il suo telescopio verso il cielo, annuncia l’esistenza di un universo tutt’altro che statico: concetti non scontati dopo secoli di medioevo e il giogo imposto dalla Chiesa al pensiero scientifico. Dello spazio infinito sappiamo ancora molto poco, oggi ammiriamo stupefatti le istantanee che ci vengono dai telescopi spaziali e dalle sonde ma nulla sarebbe stato possibile se persone geniali e curiose non si fossero poste delle domande. Giusto dunque concludere questa narrazione proponendo l’ascolto di Planetarium, brano che ha dato a Maurizio Antognoli l’idea di questo concept ma vuol essere anche un tributo al genio di Archimede di Siracusa, che per primo cercò di dare un senso all’immensa e misteriosa bellezza progettando e realizzando il primo planetario. Guardare l’infinito senza coglierne il mistero, ignorando le storie che intorno ad esso ruotano è certamente un’esperienza mozza e Planetarium non solo musicalmente è un gran bell’album, ma regala input importanti a coloro che vogliono avvicinarsi al mondo dell’astronomia.

©Fortunato Mannino

The Waking Sleeper Band: https://www.facebook.com/thewakingsleeper

Black Widow Records: https://www.facebook.com/BlackWidowRecordsItaly

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