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«Non tocca a me, oggi, vero?» Ferma sul pianerottolo, la porta dell’ascensore aperta, mia madre. «No, non tocca a te, stai tranquilla.» Lo dico tutti i giorni per scaramanzia. Ho i miei riti: se ne salto uno, toccherà a me. Faccio sempre la stessa strada per andare a scuola, prendoleggi »

Sempre incazzato, ‘sto Tritone. Soffia forte dentro la conchiglia, così se sfoga. Quando gira l’occhi su via Veneto, je prende er coccolone a quer poràccio. Al tramonto la luce è sempre quella: ‘na carezza calda e un po’ annoiata. Arrogante, come tutte le cose che sanno d’esse eterne. È laleggi »

“Io me li ricordo i tuoi occhi velati. Erano giovani ma avevano dentro il tempo trascorso. Un tempo infinito che non corrispondeva a quello reale e ancora breve. E avevi pure il sorriso di chi non teme nulla. Abbiamo trascorso troppi anni divisi. Senza dimenticarci ma anche senza più pensarci.leggi »

Sono nata figlia insofferente di una madre votata ai maschi. Terza di dieci fratelli, ho sempre adorato mio padre. Il fatto di essere nata donna mi ha permesso di rapire il suo cuore e guadagnare un posto speciale, però mi ha vietato di accedere al lavoro in azienda, riservato aglileggi »

Nunzia scruta gli occhi azzurri di sua figlia, le sopracciglia sottili e i capelli luminosi da straniera in quella scura terra murata. La ragazza le riconsegna lo sguardo senza una parola. Si fissano, il vento rincorre le nuvole e quelle si sciolgono rapide nel blu per non farsi acchiappare. Aleggi »

La donna dei miei sogni odiava l’aglio. Diceva di non digerirlo, era schifata dalla puzza. Arricciava il naso e io restavo lì a guardarla, incantato: innamorato di ogni suo aspetto, non mi sognavo di contraddirla, e così dalla nostra cucina l’aglio sparì. Poi andai in ospedale. Vicino a me unleggi »

Quando la nonna cadde, tutti rimanemmo come paralizzati. Eravamo stati così esasperati, nel corso degli anni, dalle sue paure, che d’improvviso non sapevamo più che cosa fare. L’evento che tutti eravamo stati preparati a temere si era verificato. Mio fratello e io eravamo scettici in proposito, ma eccola lì, laleggi »

Molto tempo fa il Maestro Tsong andò a meditare sulle pendici del sacro monte Kailish nell’impervio Tibet. I giorni trascorrevano lenti e sereni in quella immensità silenziosa quando all’improvviso un lamento ruppe l’incanto. Infastidito dall’interruzione il Maestro uscì dalla sua piccola capanna e vide un monaco in lacrime. Si avvicinòleggi »