La valigia di cartone (Page 2)

A quasi quarant’anni quando non si è ormai ventenni e ribelli, quando all’improvviso perdi il contatto col terreno calpestato sinora, ci si sobbarca di quelle responsabilità volute e cuciteci addosso, e si va al fronte. Una guerra economica, una sopravvivenza forzata, dettata dalla fame, e conseguente della stupidità di governanti inadatti a compiere il ruolo che coprono.
È vero: la storia è ciclica. Ora si va a caccia, e questa volta per una speranza migliore.

11. LUGANO – Superata anche Piazza Indipendenza, mi colpisce la galleria di negozi sulla destra di Corso Pestalozzi. L’edificio è antico. La pavimentazione lastricata a scacchi e le colonne bianche gli conferiscono un’aria di una certa importanza. C’è un ottico, una farmacia, un gioielliere, un negozio di orologi.Il primo pensiero:leggi »

09. Confine. Svizzera da una parte, Italia dall’altra. In mezzo, una linea sottile. Sopra, il cielo è lo stesso da ambo i lati.Una guardia di confine mi ferma.– Autostrada o superstrada?– Autostrada, gli rispondo.– Allora si accosti con l’auto. Paghi il pedaggio, poi potrà proseguire.In Svizzera l’autostrada si paga una volta l’anno, unaleggi »

08. L’uomo in fin dei conti nasce nomade, stanziale lo diventa quando incominciano a venir meno le forze, quando lo spostamento diventa arduo e il corpo pesante. È una pesantezza ingombrante, dettata spesso dalla pigrizia di non voler rientrare in gara, di ripartecipare al gioco della vita nell’arena dei leoni,leggi »

07. Passo la notte insonne. Provo a concentrarmi sulla luce artificiale spifferata dalla persiana. Ma non basta. Rivedo i punti da seguire, i promemoria, gli indirizzi delle agenzie.Butto un occhio al meteo. Il resto dell’Italia gronda acqua, qui danno sole. L’auto è equipaggiata a dovere anche per situazioni estreme.Il trafficoleggi »

06. Sono giorni che giro per il norditalia, perché non ho preso un aereo? Forse per schiarirmi le idee, per vedere un po’ di gente, per apprendere quella consapevolezza del cambiamento che spero prima o poi arrivi. Intanto, proseguo sulla A4.Ed eccola finalmente, Milano.Dicevano fosse grigia, il tramonto la tinge di rosso.leggi »

05. All’indomani lascio Vicenza. Alla ricerca di un distributore di metano aperto – è ora di pranzo – arrivo fin sotto la porta delle Alpi. Qui l’autostrada della Valdastico termina. Di un distributore aperto neanche l’ombra, solo una fitta rete di strade secondarie che si rimandano da Schio a Bassanoleggi »

04. Ho tutto in testa. Le strade, le arterie tra palazzi. Indirizzi, numeri. Ho il mio giro. I primi due giorni sarò da Clara e Alberto. Sono gli antipodi dell’italianità, vicentino lui, tarantina lei. In mezzo Arturo, un gatto europeo che di fatto non rischia la Bossi-Fini.Superato l’Appenino, a Bolognaleggi »