racconto (Page 57)

Prossima fermata, Kobane, uscita lato destro Next stop, Kobani, right side exit La mattina successiva all’arrivo, ci svegliamo e ci troviamo dinanzi alla realtà. Primo passaggio mentale è la comprensione del perché e del percome siamo arrivati con le tenebre. Se fossimo arrivati di giorno, avremmo visto immediatamente lo skylineleggi »

L’assicuratore Caro diario, comincio a pensare che questa sovrabbondanza di coyotes nella mia vita altro non sia che una raffinata e micidiale vendetta dell’Altisimo: io non credo nella sua esistenza e lui si vendica facendomi incontrare il peggio che una donna possa immaginare. Oggi, a pranzo, ho incontrato l’Assicuratore (daleggi »

21 grammi sulla pelle [1] di Viola E. Miller Lo spettacolo terminò. Il Barone come suo solito si diresse verso i camerini dietro al palco. Si rimise il cappello e bussò alla porta della prima ballerina. «Mi sto cambiando.» «Sono io…» Lei riconobbe la voce, l’avrebbe riconosciuta tra mille. «Puoi entrare» Aprì.leggi »

LA SALAMANDRA L’antipatia è negli occhi di chi guarda È un geco o una salamandra? Sarò pure anziana, ma ci vedo ancora bene, anche perché l’esibizione bisettimanale è impossibile da evitare: ogni lunedì e giovedì pomeriggio il lucertolone entra in scena. Lo spettacolo è sempre lo stesso: un colpo alleggi »

La mia città Meglio sfogliare fotografie che guardare fuori ciò che resta. La mia città. La mia città una volta aveva le donne che quando arrivava maggio, il mese della Madonna, mettevano le sedie fuori dalle porte, in strada, e cominciavano a chiacchierare il pomeriggio presto e finivano quando ileggi »

  NON CHIAMARMI JO Non chiamarmi Jo. Te l’ho detto mille volte: non lo sopporto. Non sono una piccola donna, io. E non ricominciare: sorrido quanto voglio. Ah, non lo sopporti. Guarda che non ti prendo in giro, sono seria. È finita, Vincenzo. Finita. Non piangere. Non ci provare. Tileggi »

L’amore Che bello guardarti mentre stai correndo verso casa, verso di me. Ogni volta che ci penso mi pare impossibile che tu sia nella mia vita, che le tue mani mi possano toccare, gli occhi vedere, la bocca parlarmi. Anche se il vetro è sporco di una pioggia vecchia cheleggi »

Mi sono innamorata di te perché Avevo ventuno anni e la parola che gli altri dicevano guardandomi era fiore. Tu avevi la mia età, eri bassino bruttino  e rasavi i capelli come uno skin head, portavi solo Doc Martens estate e inverno, jeans attillati neri e giubbotto di pelle. Viaggiavileggi »