Katia Colica (Page 3)

Scrittrice e drammaturga, per Castelvecchi pubblica “Non questa volta”. Vive con otto gatti e un musicista. Ha scritto per Oscar Mondadori; 66thand2nd; Zona, Fondazione De Andrè. Per CDSE pubblica “Un altro metro ancora. Monologo sul bordo della vita”, “Ancora una scusa per restare”, “Il tacco di Dio”. Scrive testi per teatro e cinema, tra questi: “PPP Pasolini amore e lotta - Dico il vero”, “Cassandra Global Warner” e “Metamorfosi” per la regia Matteo Tarasco; “Non lo faccia” diretto da Giuseppe Ferlito.
Direttrice artistica del Balenando in Burrasca Reading Festival, è autrice e performer per spettacoli teatrali tra cui: “Le voci delle donne di Omero”, “Morgana – Acque libere”. Tiene laboratori di scrittura creativa e comunicazione “No Hate” per allievi delle scuole di ogni ordine e grado. Urbanista, non ha ritirato la pergamena di laurea perché ai muri preferisce appendere quadri colorati.

UN RESPIRO DIVERSO Io sono diversa, sono diversa ma pure voi. Voi che non lo sapete, voi che non lo credete nonostante me che ve lo grido da una vita, la mia vita. Ho colto momento per momento tutti i segnali fin da piccola, mentre la vita giocava con meleggi »

LA BUONA FORTUNA Non so se avete presente com’è vivere mentre si è stati informati del fatto che il tuo futuro è soffocato sotto una coperta a maglie fitte e che il tuo passato coi suoi sforzi di essere migliore te lo sei lasciato alle spalle; grazie a qualche dioleggi »

BELLA COME LE COSE FINTE Mi ascolti, anche se non sembra, anche se lo so io soltanto, io, che lo credo. Occhi diritti davanti a te a non guardare, il vestito leggero di seta marrone chiaro con i pois panna e le spalline sottili sulle spalle coi laccetti a legareleggi »

ragazza truccata da morte

IO CHE NON FACCIO RUMORE Non si pensi di me ciò che si deve. Si pensi, invece, alla stanchezza, alle ore sommate ai giorni, che poi si aggiungono agli anni, ai secoli, a ciò che ci sta prima e che, lentamente, viene dopo. Si pensi a questo tempo degli altri.leggi »

operaio

UN MAZZO DI BOCCIOLI Il primo giorno al cantiere pensavo al mio primo caffè che mi ero immaginato con un sapore migliore, invece aveva solo il sapore da adulti. Pensavo alla mia felpa finta Nike che indossavo il sabato pomeriggio per andare a passeggiare e che invece quella mattina avevoleggi »

BACI DA FAVOLA Quel pomeriggio Biancaneve in babydoll nero lavò i piatti del pranzo. Pulì il piano cottura e subito dopo preparò un caffè per il principe. Non si saprà mai se sia stato un buon caffè. Aveva già aiutato i figli con i compiti di scuola e lavato loroleggi »

LA GIOSTRA SUL MARCIAPIEDE Guardami. Guardami ancora ho detto. Non abbassare gli occhi, vedi? Io non li abbasso. Pozzanghera maledetta, maledetta come questa terra, maledetta come questa città bastarda e mai vista per intero, come questo angolo di marciapiede maledetto. La gonna è un disastro adesso, come la mia vitaleggi »

ACCENDINO Giallo. La Ford scura metallizzata col tizio in camicia si fermerà, lui è distratto. Ha lo sguardo di chi non ha più la voglia di scappare da nulla, nemmeno da me. Nonostante me. Rallenta. Stop. Mentre il Suv andrà. Infatti il guidatore mi sfiora il braccio col suo veicololeggi »

SENZA PRETESA Cinquecentotrenta. Le calorie sono fatte di numeri cosa credi, dice la dietologa on line, da qui prendi e da lì togli. Poi, se proprio vogliamo, nell’etichetta c’è pure scritto che ci stanno dentro vitamine a gogò. Aspetta però… ma no, non mi fregano mica. Sono conteggiate a porzioneleggi »

IO SO PRENDERMI CURA DI VOI Io, quando ho davanti un uomo che muore ecco, io so cosa fare. Soprattutto so cosa dire. La ritualità delle parole non mi fa paura: se dovessi dare un chiarimento a qualcuno potrei farlo senza tremare. Ho scelto di essere quello che sono –leggi »