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SUGAR SHOWER A tavola leggi per me Lodoli, in auto i racconti di Murakami, e mi spieghi quanto e perché ti piacciono. Ti dico cosa provo mentre scrivo, e intanto facciamo l’amore. Andiamo insieme indietro nel tempo. A quando eri un giovane uomo amato dalle donne. E prima ancora unleggi »

LA CERNIA Cernia in francese si dice mèrou. È un pesce potente. Vista da lontano, mentre nuota tra le gorgonie, sembra un tranquillo animale obeso. Vista da vicino, quando si sente in pericolo, ha guizzi veloci, un suo spintone o una pinnata ti riconduce alla giusta dimensione, un umano inleggi »

A Federica e Amedeo, perché senza di loro questa storia non avrebbe potuto essere scritta. PER ME, ANELLO DEBOLE – P.M.A. Muro-cursore-muro. La pallina si muove velocemente sullo schermo del telefonino. Centoventi minuti da far passare, sdraiata e quasi immobile, possono sembrare un’eternità. Non lo sono. Avrei potuto scegliere unleggi »

LE MADRI SEGRETE Le madri segrete pensano nomi segreti per bambini segreti che dormiranno sonni segreti racchiusi in sogni segreti che nessuno conoscerà mai. Le madri segrete pensano pensieri segreti di colpe e dolori illusioni spezzate in un distacco che da pochi metri diventa lunare. Le madri segrete custodiscono nomileggi »

IL ROMANZO DEL MAGISTRATO Questa pubblicazione a puntate scioglie un destino. E’ il primo romanzo che ho scritto, il romanzo che chi mi conosce aspetta che sia pubblicato perché – pare – la trama piace. Il romanzo finora bloccato: qualcosa si mette sempre in mezzo. E’ ora che queste paroleleggi »

RICORDARE C’è una mano. È simile a quella della mia mamma, solo che questa mi afferra con forza e mi trascina per terra. Sbatto. Sugli spigoli delle sedie, su quelli dei mobili. Colpisco altri bambini, mentre vengo trascinato via. Non ho nemmeno tre anni e non so perché questa manoleggi »

QUANDO IL CELLULARE TACE… Il cellulare è il nostro oggetto da compagnia, addomesticato per ubbidire ai comandi delle mani, delle voci, dei silenzi. Al contempo, è il nostro oggetto da tirannia, capace di renderci sudditi supplichevoli. Ti prego squilla, vibra, illuminati, fai che lui, lei e l’altro pensino a me.leggi »

UN INCROCIO ALLA RESIDENZA GIORNI FELICI La stanza al primo piano lascia entrare tanta luce e dietro ai vetri si vedono alberi e prati e si indovinano strade, là, dietro le rotaie. La donna cammina con passi piccoli e lenti, ondeggiando sulle gambe gonfie, sui piedi azzurrini ricchi di capillarileggi »