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Giovanna andava al mercato. Come tutti i giovedì. E, come tutti i giovedì, si era fermata alla bancarella dei lupini. Le piacevano i lupini. Da quando era piccola. Le piaceva sbucciarli con i denti, succhiarne l’interno, stringerne la polpa. (C’era stato un periodo in cui di lupini non se n’eraleggi »

“Che ne sai tu della guerra” diceva sempre mio nonno quando tornavo da una manifestazione per la pace nel mondo.Se fosse ancora vivo gli potrei dire che purtroppo la guerra è tornata e che Ucraina e Striscia di Gaza, solo per citare le ultime due in ordine temporale, sono campileggi »

L’esigenza del degrado. Perché questo titolo?Perché il destino del poeta è quello di un eterno deviante. “Esule sulla terra, fra grida di scherno, le sue ali da gigante gli impediscono di camminare”.Lei dice che il poeta non sa far di conto e ha il carpe diem che gli scorre nelleleggi »

Il sole inondava l’enorme stanzone nel quale la Lady espletava molti dei suoi numerosi compiti. Il calore entrava da una finestra di dimensioni monumentali posta esattamente dietro una pesantescrivania di mogano con piano in pelle, ingombra di fogli, libri, album e matite colorate. Le tende erano tirate in attesa cheleggi »

L’impagabile sollievo d’ammettere che ben poche cose nella vita sono sotto il nostro controllo che siamo tutti nella stessa tempesta e il vento è forte e fa paura che molte cose accadono per caso o per merito d’altri che sono più i fallimenti dei successi Che tutti noi nessuno esclusoleggi »

Quello è il paziente di cui mi ha parlato? Sì, dottore. È entrato in Pronto Soccorso un paio d’ore fa. Codice Rosso, a quanto leggo nella sua cartella. Sì, forse un episodio ischemico. Ed è rimasto lì, in barella, con la flebo attaccata al braccio, per tutto questo tempo. Abbiamoleggi »

I dischi di Mafalda Minnozzi sono un po’ come il vento di primavera che spazza via il grigioredell’inverno addolcendo l’aria. Basta leggere un giornale o aprire la tv per capire che il momentostorico che stiamo vivendo è tra i più pericolosi del dopoguerra. Un’incertezza e unapreoccupazione che si percepisce ancheleggi »

Il protagonista del sogno sono io che sogno. Come sempre. Sì, come sempre, mi percepisco sdoppiato. Io che sogno il mio doppio che sogna me che sogno.E in questo sogno ci sono anch’io, naturalmente. Naturalmente. E qual è esattamente la natura della mia presenza in questo sogno, o sarebbe meglioleggi »

Di memorie minori mi occupo del margine dei ricordi della bufera di coriandoli che mi nevica dentro gli occhi prima dei sogni Ripenso a cose minime l’odore dell’asfalto in una mattina di pioggia la siepe perfetta di un angolo d’Irlanda le luci rimaste accese alle nostre spalle le ombre cheleggi »

Se non ho capito male, mi sta chiedendo di scrivere per lei un romanzo brutto: è così?Più che altro, quello che chiamerei un romanzaccio.Ma io non so se.Mi creda, ne è capacissimo. Non si sottovaluti. O forse dovrei dire non si sopravvaluti. In ogni caso, la pago benissimo.Questo è vero.leggi »