Davide Marchetta (Page 4)

Davide Marchetta è nato a Messina nel 1959.
Ha lavorato per oltre trent’anni come critico letterario alla Gazzetta del Sud. Dopo il romanzo “Sospetto di morte” con Rubbettino (1995), ha pubblicato il poemetto “Io sono caino” (Nuova Ipsa, 2001), le raccolte poetiche “Manuale di sofferenza” (Sciascia 2010) e “Stella perdente” (2016) per Plumelia, nella collana “Acheni” diretta da Aldo Gerbino.
La sua rubrica è Segni diVersi

Lei è la persona che dichiara di essere? Sta parlando con me? Mi pare. Certo che lo sono. Cosa? La persona che dichiaro di essere. Me l’ha appena chiesto. Ah, già. Ed è sicuro di poter affermare che non c’è un dietro le quinte? Mi guardi. In che senso, scusi?leggi »

Superman sniffa kryptonite. Lo fa da quando è piccolo per sentirsi come tutti gli altri deboluccio ed esposto alle intemperie. Si fa di kryptonite per non farcela per perdere i superpoteri e sentirsi più a suo agio nei panni di Clark Kent. Quando diventa normale si trova meglio anche conleggi »

Tesoro, scusa, sai dov’è finito il sesso? Non riesco a trovarlo. Dovrebbe essere nel ripostiglio, perché? Come, perché? A che ti serve, stamattina? Non dobbiamo uscire? Sì, e allora? Ne ho bisogno per definire un buon rapporto. Con me? No, cara, che c’entri tu? Un buon rapporto con me. Ah,leggi »

A che piano va? All’ultimo, grazie. In su o in giù? In giù. Numero? Il numero non lo so. Non con esattezza, dico. Di che girone parliamo? Non di girone, ma di cerchio. Ah, addirittura. Che cerchio? Nono cerchio. Me l’aspettavo. Traditori di chi si fida. Fa molto freddo doveleggi »

Una mano in tasca non giustifica la solitudine dell’anima. Anche se mi aiuta a spiare il mondo da una finestra socchiusa.All’esistenza basta pochissimo. Ma la sola idea di una luce non guarisce il tempo. Mette in evidenza oggetti, nient’altro. Poltrona, vaso, telefono, divano, libro, allora, d’improvviso, sono dotati divita propria.leggi »

Ho visto lacrime col vestito della festa e lupi da compagnia. Muri di tempo. Ho visto malattie che fanno guarire. Ho visto fiori che esplodono e frecce d’amore avvelenate. Ho visto i frequentatori delle stelle. Ho visto scarpe che scrivono poesie, cuori di sabbia, bocconi che si ingoiano da soli.leggi »

Buongiorno, avete cappelli per uomini senza testa? Sì, signore, buongiorno a lei. Tutti i cappelli che vede esposti sono per uomini senza testa. Ma com’è possibile? Com’è possibile cosa, signore? Che si vendano cappelli per uomini senza testa? Mi meraviglierei del contrario, signore. Guardi che i cappelli per uomini conleggi »

Buongiorno, vorrei denunciare la scomparsa di un mio personaggio.Da dove è scomparso?Dal romanzo che sto scrivendo.Ha un nome, questo personaggio?Sì, si chiama come me.Un alter ego, allora.Se mi consente, direi semplicemente: un ego.E da quanto è sparito?Più o meno dal primo capitolo. Devo preoccuparmi?Mah, di solito, quando fanno perdere leleggi »

Il mostro degli abissi preferisce dormire sul fondo dei miei sentimenti. Quando si sveglia con una lama di luce taglia il mio occhio. E il mio sguardo ferito coglie essenziali momenti. Ora sei mio, sentenzia il mostro, appartieni solo a questi momenti. E il presente mi abbaglia, l’istante mi rendeleggi »

Tristezza della meditazione, avvicinami la trappola dei bisogni, perché ne voglio fare uso. Sarà l’università del mio dispiacere, una lacrima che prende fuoco. La guasta leccornia dell’impellenza. Il desiderio che si tramuta in desiderio. Mestizia del pensare, rendimi partecipe dell’incongruenza, perché il disordine mi allieti. Sarà l’inquietudine della mia quiete,leggi »