Andrea Mauri

Andrea Mauri vive e lavora a Roma. Collabora come giornalista per quotidiani, riviste ed emittenti radiofoniche, occupandosi di temi legati al sociale, al turismo e al tempo libero. Dal 1995 lavora in Rai, prima nelle produzioni di Raiuno, Raitre e Rai Educazione e attualmente nell’archivio
multimediale dell’azienda.
Nel 2013 si iscrive alla scuola di scrittura “Omero” di Enrico Valenzi e Paolo Restuccia. Ora frequenta i corsi della scuola “Genius”. Pubblica racconti in antologie curate da Nottetempo, 80144 Edizioni, Ensemble Edizioni, Algra Editore, Ellera Edizioni, Fara Editore, Historica Edizioni, Lunanera Edizioni, oltre a blog letterari (Svolgimento, Squadernauti, Words Social Forum) e riviste (Carie). Partecipa a premi e concorsi letterari ottenendo numerosi riscontri.
Nel 2016 pubblica il romanzo d’esordio “mickeymouse03” per Alter Ego Edizioni, primo classificato al premio “Mondoscrittura”, finalista al premio Salvatore Quasimodo e al Festival Rive Gauche di Firenze.
Nel 2017 pubblica con Scatole Parlanti il libro dal titolo “L’ebreo venuto dalla nebbia. Venezia e Roma: due storie di ghetti”.
Nel 2018 pubblica il romanzo “Due secondi di troppo” con Il Seme Bianco, finalista al premio Il Delfino 2018.
Nel 2019 pubblica la raccolta di racconti “Contagiati” (Ensemble Edizioni), che da inedita si è già guadagnata il primo posto al Premio Letterario Nazionale Autori Italiani 2017, una menzione di merito al Premio Gustavo Pece 2017 ed è stata finalista al Premio Quasimodo 2017. Dopo la
pubblicazione si è aggiudicata il secondo posto al Premio Nazionale di Letteratura Contemporanea Italiana e la menzione di merito al premio “La felicità ritrovata”.
“Ragazzi chimici – Confessioni di chemsex” è il suo ultimo lavoro, realizzato con Angela Infante e pubblicato da Ensemble Edizioni (2020), finalista al Premio Carver 2022.
“La lezione del Duende” da inedito è primo classificato al premio “La città sul ponte” 2022 e finalista al PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA EUROPA IN VERSI 2022.

La luce della divinità mi distrae. L’ho scongiurata di non accecarmi. Ho bisogno del buio. Ma il suo alone ètroppo luminoso e mi distoglie dalla ricerca del nulla.L’ho pregata di proteggermi dal suo bagliore: in piedi, in ginocchio, a mani giunte, a braccia aperte. Niente.Sembra non ascoltarmi.In verità vorrei rinunciareleggi »

Una sera papà mi raccontò una storia bellissima. Era bellissima perché me la raccontò proprio lui, che distorie non ne raccontava mai.Seduto sul mio letto minuscolo, aveva una voce sibilante, parole che uscivano come fiato sospeso tra lelabbra troppo fini. Si era appoggiato sull’orlo del materasso e io sentivo cheleggi »