Madre non più

Ph: E.S.

Madre,

non più madre,

sempre madre,

ora che conosci

di me

anche quello

da cui

ti avevo salvato,

da cui

non mi avevi salvato,

vorrei sapere

se sei tu

che,

dopo una vita

di sfumature sommesse,

hai colorato

i miei vestiti,

all’ improvviso,

hai mandato

i tuoi gioielli

da signora

a cingermi il collo,

sussurrarmi alle orecchie

parole scomparse,

accompagnare le mie dita

nella scrittura

per cui,

implacabile,

invocavi

disciplina assoluta.

Vorrei sapere

se lì dove stai,

sia usanza

inventare

queste penitenze bizzarre,

affinché

chi resta,

abdichi

alla sua ribellione,

si arrenda

a somigliarvi,

solo un po’,

ma per sempre,

con l’ insistenza

di una piccola cicatrice

che,

quando piove,

prude piano

e rinnova

il subitaneo sgomento

di una ferita fresca.

©Eleonora Scrivo

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