PAROLE, PAROLE, PAROLE
Caro Diario, alla tenera età di 40ecceteranni ho capito che c’è una forte, assurda, abnorme incongruenza fra il sesso raccontato dagli uomini e quello raccontato dalle donne.
Io davvero non capisco: com’è possibile che tutti gli uomini sbandierano a gran voce che tromberebbero tutti i giorni, tre volte al giorno, con performances da guinness dei primati, tempi da record e financo scrosciante applauso finale e dall’altra un pari numero di femmine non fa che lamentarsi di dimensioni, tempistiche, resa e fantasia?
Insomma, non mi tornano i conti.
Se parli con qualsiasi mediomaschio in età ormonale, vale a dire dai 12 ai 109 anni, ti dirà che il suo sogno è trovare una ninfomane che implori il suo boa costrictor da mane a sera, in tutti i laghi e in tutti luoghi.
Ma dove si nascondono, questi rocchisiffredi da camera, dopo il primo appuntamento? Ne esiste davvero uno che non stramazzi addormentato dopo quella che è entrata nel guinness dei primati al capitolo “copula più veloce del millennio”? Davvero ci sono uomini che rinunciano a sonnecchiare sul divano spippolando sul telecomando per farti rotolare un paio di orette in un letto sfatto? E soprattutto, dove possiamo trovarli una volta che hanno finito il turno di lavoro sul set di un film porno?
Ieri sera ne parlavo con le girls (la Ciccy, la Patty, la Tatty, la Niny, la Pinty e la St. Mary) e abbiamo concordato che l’unica soluzione è far incontrare le pie donne anorgasmiche perennemente col mal di testa di cui si lagnano i maschietti con gli insulsi del talamo che regolarmente incontriamo noi. Accoppiati fra di loro queste iatture a due gambe, la situazione può solo migliorare.
“E’ che di quello che dicono gli uomini – ha sentenziato la St. Mary addentando lugubremente un tramezzino al tonno – non puoi mai fidarti”.
Tanta amarezza è comprensibile: nella stessa settimana, l’infelice ha scoperto che l’assicurazione per la casa stipulata un anno fa non prevede tutte le meraviglie che un infido assicuratore le aveva garantito e che l’aitante pizzaiolo napoletano rimorchiato una decina di giorni fa in un pub là sotto non aveva i tanto decantati 25 centimetri di dimensione artistica ma una robetta che sta sì e no sul palmo di una mano. Una mano pure piccola.
“Per dieci giorni non ha fatto che bombardarmi di messaggi pornografici vantando prodezze inenarrabili – ci ha raccontato sospirando – ma al posto di un piatto di piccante chili mi sono ritrovata con una scodellina di pastina in brodo. Di dado. E pure dado di sottomarca. Ha avuto perfino la sfacciataggine di dirmi che avrebbe cercato di “non farmi male”. Ma giusto se per sbaglio me lo avesse infilato in un occhio!”.
“Ma tu – le ha chiesto delicatamente la Tatty – non gli hai fatto capire che eri delusa?”
“Ma se alla fine mi ha anche detto di non ringraziarlo!”
“Forse – ho azzardato io – si aspettava che lo ringraziassi perché e ne stava andando”.
Comunque, all’unanimità, abbiamo deciso che questo mese lo Sfigatino d’Oro per il maschio più insulso se lo aggiudica lei.
La Pinty ha ipotizzato di brevettare un traduttore simultaneo idioma maschiocazzaro-italiano.
Frasi ricorrenti: ho un pisello di 25 centimetri = impara a farti bastare 10 centimetri.
Ti tromberò per tutta la notte = peccato che a casa mia c’è sempre il sole di mezzanotte.
Faccio l’amore tutti i giorni, più volte al giorno = se la mia mano destra non ha mal di testa.
Ti farò dire basta = dalla noia.
Sono libero = ma mia moglie non lo sa.
“Io in ogni caso – ho spiegato alle girls – diffido sempre di quel che dice un uomo: sempre, sempre, sempre. Come ieri mattina, al bar, quando il barista mi ha guardato con occhio da piccione e mi ha sibiliato che lui, un femminone come me, lo incendia!”.
“E tu che gli hai risposto?” mi ha chiesto la Niny, curiosa.
“Niente, ma ho lumato che dietro il bancone non tenesse fiammiferi e una tanica di benzina”.
© Viviana Gabrini, 2016