Sophya Baccini – Animatesi

Il nome e la voce di Sophya Baccini si legano indissolubilmente con quello di importanti gruppi
prog, quindi a stili e ad atmosfere ben precisi, ma un disco tutto suo e con lei unica protagonista
mancava. È vero che nel 2009 è uscito Aradia per la Black Widow Records, che è a tutti gli effetti
il suo primo album solista, ma è altrettanto vero che si tratta di un disco nel quale erano presenti
tanti ospiti. Animatesi, questo il titolo del suo ultimo lavoro, è invece un disco intimo che ruota
intorno a tre cardini: il bel canto, il suono caldo del pianoforte e il fascino della poesia. Concetti
questi che si potrebbero riassumere con una sola parola: Bellezza. Un album intimo, elegante che si
presenta al pubblico con una foto polemica verso una società e in particolare verso le nuove
generazioni che stanno perdendo di vista il senso del bello. L’artista sdraiata sul pianoforte è
addentata al collo da un vampiro mentre una ragazza, indifferente a quanto avviene, continua a
rimanere concentrata sul suo dispositivo elettronico. È così che la Musica e più in generale le Arti
muoiono e quando questo avviene significa che la decadenza socio-culturale di una società è
acclarata.

Se la copertina nella sua drammaticità ha un sapore caustico, è il titolo che ci proietta in
quelle che sono le atmosfere dell’album. Animatesi è la fusione delle parole amina e matesi, parola
che deriva dal greco e significa apprendimento / conoscenza. Un viaggio intimo e intimista che si
rivela, ascolto dopo ascolto, cogliendo emozioni e frammenti di vita vissuta che la poesia rende
universali. L’Amore nelle sue vari forme è uno dei temi più ricorrenti nei dieci brani e trova in brani
come Lamed e Non Vale una Guerra la sua massima espressione. Nel secondo brano citato
l’amore è quello delle madri che hanno perso i figli al fronte. Un dolore già di per sé innaturale che
si acuisce ancor di più dalla consapevolezza dell’assurdità della guerra. In guerra vanno gli uomini
ma a soffrire il vuoto sono soprattutto le donne. In Lamed si narra di una storia d’amore finita, una
storia intensa e importante, ma importante solo per lei. Una storia purtroppo come tante che non
finisce nel sangue, ma che impone una seria riflessione sul concetto stesso di amore. Una possibile
risposta alla domanda cos’è l’amore? potrebbe essere celata nel titolo stesso del brano. La parola
Lamed, che per la sua particolarità mi ha da subito incuriosito, in ebraico significa sia insegnare sia
imparare.

Due verbi il cui significato traslato in questo caso in una dimensione amorosa non
possono non indentificarsi nelle parole rispetto e complicità. Concetti questi che senza l’ascolto,
cosa rara in questi tempi bui, perdono di significato. La potenza e l’essenza dei significati profondi
delle parole, le atmosfere che il pianoforte crea intorno ad esse e il bel canto sono l’essenza di
Animatesi. Ad accompagnare Sophya Baccini in questo raffinato viaggio nel complesso mondo
del sentire c’è la poetessa Viviana Pernetti che è autrice / coautrice di parte dei testi presenti
nell’album.

©Fortunato Mannino

Sophya Baccini
Black Widow Records

Video:

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