Scorie [2]

© ph. M. Caimi

ROSE

1.

Come il colore e il fiore. Come il colore e il fiore, ma con le spine. Niente Viola quindi. Ha detto che si chiama così, anzi l’ha scritto. Si firma sempre e solo R. Non so nemmeno se sia il suo nome vero. Chattiamo da due anni. Mai una telefonata. Mai il colore della sua voce, il sapore della sua pelle. Era la regola. Solo parole, un mare di parole, le parole giuste che sanno l’amore, come sapesse a memoria me, quella parte di me andata persa in lei. Ha scritto che verrà. Finalmente. Alla stazione. Sarà quella con il fiore come il colore.

2.

Ho deciso che andrà lei. Voglio che lo veda per prima. In fondo delle due è quella perfetta. Io Rosa, lei Rossana, che a mamma e papà piacevano le sfumature. Io cieca, lei sana. Dicono che siamo identiche, ma non è proprio così…

3.

Io, lei, lui. Loro che non si conoscono, ma sono sicuri di amarsi. Lei che è pazza di lui, ma dice che nessuno amerà mai il suo buio. Io che le somiglio e vedo quanto brilla la sua luce. Lui che potrebbe essere un maniaco e si sentirà dire che sono lei non essendolo. Lei che aspetta la descrizione dai miei occhi. Io che mi specchio in lei e mi sento in colpa.

 4.

Rosse. Anch’io le porterò delle rose, ma saranno rosse. Dispari, come si usa, che pari è per i funerali. E farò togliere le spine.

5.

Ho prestato a Rossana il mio vestito di seta. Ci sono fiori e farfalle, così mi ha detto mamma per convincermi a comprarlo. È fresco e morbido sulla pelle, fluido come un vestito d’acqua. Rox ha messo il mio profumo. Si è pettinata come pettina me ogni mattina. Dice che è impossibile distinguerci. Lo dice lei. Lei lo vedrà e io no.  Anche se io so già com’è. Rox dice che potrebbe essere un vecchio, pazzo maniaco, ma io so che non è così, anche se non lo so spiegare. Voglio che lui abbia di me ciò che vorrei essere per lui, almeno la prima volta.

6.

Ti ho vista da lontano. Esisti davvero. Come il colore e il fiore. Una rosa-rosa fra le dita, l’abito color madreperla, i capelli chiari. Non ce l’ho fatta cuore mio. Come potevo? Tu così bella, perfetta, come nelle parole che sanno l’amore. Io timido, bruttino, con le rose del pakistano… Tu una dea. Come potrei?

7.

Signore ha comperato sette rose stasera. Venti euro senza resto. Perché non prende tutto mazzo ho detto faccio sconto. Lui detto sette bastano. Io detto rose non basta mai per grande amore. Lui chiesto se in Pakistan rose ci sono. Io ho detto che dove amore c’è rose fiorisce anche d’inverno.

© Anna Martinenghi, 2017


Anna Martinenghi è autrice del libro “SEI TROPPO GRANDE PER CAPIRE CERTE COSE” (collana Sdiario, Edizioni del Gattaccio).
Per acquistarlo potete scrivere a: info@edizionidelgattaccio.it
Buona lettura!

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