Piccole storie [9]

© Corinth Lovis Donna che dorme
© Corinth Lovis, Donna che dorme

DORMIRE, DORMIRE…

Dorme.
Trascorre molte ore dormendo.
La guardo mentre lo fa. Sto lì, ferma e la osservo domandandomi come fa a dormire con tutta questa luce che abbaglia la stanza, con questo caldo soffocante. Lei è rannicchiata sotto la coperta di lana, come una bambina. Mi sembra ancora più piccola di quanto non sia.
Mi sembra stia scomparendo, giorno dopo giorno.
Prima la carne, poi i sorrisi, poi la brillantezza dello sguardo, poi le forze.
Lei respira tranquilla, gli occhi chiusi. Sembra serena.
Sposto lo sguardo sul comodino e osservo tutti i flaconi. Vorrei afferrarli e buttarli dalla finestra.
Vorrei urlarle: «Svegliati! Svegliati!». Ma poi penso che forse dormire le fa bene così non spreca energie e riesce a tenersi le poche che ha. Mentre lo penso non ci credo.
Odio la barriera che c’è tra noi. Odio il suo sonno. Odio le sue pillole. Odio i suoi dottori. Odio la sua malattia. Odio me stessa che non sa fare altro che odiare. Ma poi penso a come mi guarda quando si sveglia, come un naufrago che vede uno scoglio a cui aggrapparsi, e allora penso che forse la sto aiutando.
Do un’occhiata all’orologio: mezzogiorno e mezza. La sveglio per farla mangiare? La lascio dormire?
Resto lì ancora qualche istante, poi esco e sussurro: «Buongiorno mamma».

© Barbara Garlaschelli, 2016

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