Ma dove vado se parto? [8] di Anna Bertini

ANGELI IN BICICLETTA

 

Parte l’avventura di un libro per ragazzi, il mio primo, costruito insieme a tre donne in gamba, ciascuna delle quali ha messo competenza e entusiasmo per arrivare al traguardo comune di una creatura di carta. Angeli in bicicletta è una storia inventata per i ragazzi di un campeggio estivo, quando al rientro dalla montagna decidemmo alcuni appuntamenti di “drammatizzazione” sulla falsariga delle piccole storie portate in scena durante l’esperienza del campeggio stesso. È un racconto di Natale, che si rivolge al target ragazzi di 8-12 anni.

Come recita la mia nota introduttiva: “Nasce dall’osservazione di quattro cartoline d’epoca che si rifanno alle tradizioni natalizie del nord. Le immagini sono state ispiratrici di questa storia, che cerca anche di mettere d’accordo tutte le “versioni” natalizie con le quali ho dovuto convivere dal momento che mi sono trasferita, ancora giovane, in un paese di tradizione germanica. Nel nord Europa a portare i doni non è babbo Natale ma il Christkindl, cioè il bambin Gesù, e si festeggia l’Avvento del Natale, cioè si scandisce il tempo di un mese a partire da quattro domeniche prima del 24 dicembre. Durante questo tempo le famiglie hanno la tradizione di cuocere i “biscottini”, usando ricette che si tramandano da generazioni, e di farne dono a parenti e ospiti”.

Dona Amati, che ha composto e curato il libro per Fusibilialibri, scrive:

Angeli in bicicletta è un delicato racconto di Natale tra fiaba e sogni di bambina. Il libriccino è impreziosito dalle illustrazioni pastello di Laura Lotti, e dalle ricette per i dolcetti della tradizione natalizia della food-blogger Francesca Pace. Il lavoro di composizione è stato impegnativo, ma il risultato mi pare di grande eleganza”.

Laura Lotti lavora soprattutto nel campo delle tavole botaniche e le riproduzioni naturalistiche, e con Angeli in bicicletta presta per la prima volta il suo talento alla narrativa: “Per illustrare una storia, pur piccola  essa sia, devi diventare regista e scenografo di luoghi e sentimenti…interprete di chi narra, anche se a volte ti senti lontana dalle vite dei personaggi narrati, dai loro luoghi, dai loro sogni. Ti fai domande, ti guardi indietro mescolando la tua vita alla storia che devi rappresentare… accendi luci di curiosità e …ti trovi davanti ad uno specchio a tre facce: quella dell’autore, quella dei personaggi descritti, quella di chi seguirà con la pupilla le figure del libro”.

Francesca Pace, abituata a lavorare nella dimensione dello show-cooking dal vivo e della TV, da qualche anno sperimenta su magazine quali per esempio facciunsalto.it anche la scrittura di piccole storie associate a ricette: “Visto che in Angeli in bicicletta le tradizioni culinarie sono in primo piano, ho accettato di partecipare con ricette che si prestano a essere eseguite dai ragazzi in famiglia, o anche in laboratori che si possono associare alle presentazioni del libro, a party di compleanno che cadano nel tempo di Natale, ai festeggiamenti del tempo avventizio”.

Il libro verrà presentato in anteprima nel programma Junior del Pisa Book Festival domenica 11 novembre alle ore 18. Ci sarà la possibilità di imparare a decorare i dolcetti da Francesca e di vedere Laura alle prese con i suoi colori e i personaggi della storia. Inoltre verranno letti alcuni brani. Intanto, ne mettiamo qui sotto in anteprima uno per i lettori di Sdiario, e abbiamo scelto qualcosa che abbia a che vedere con partenze, arrivi, mezzi di locomozione. In pieno stile Ma dove vado se parto. Buona lettura!

Gli zii forse non sarebbero neppure arrivati quella sera, ci informò allora mio padre, e chissà dove si trovavano, adesso. Un treno era deragliato alla periferia della città nel primo pomeriggio bloccando l’ingresso alla stazione centrale della maggior parte dei convogli in viaggio. A causa di ciò, molte strade di accesso e uscita dalla città erano inagibili. Alcune perché non era possibile attraversare la strada ferrata altre perché congestionate dal traffico. Al diffondersi della notizia dell’incidente, chi poteva farlo era ricorso all’automobile, mezzo poco pratico da noi in inverno (non erano molti in città a possederlo e ad usarlo quotidianamente, come faceva mio padre). La migliore alternativa sarebbe stata la carrozza ma queste si erano subito riempite di passeggeri, ed era quasi impossibile trovarne una che ne prendesse ancora a bordo. Il treno deragliato non era quello che trasportava gli zii e i cugini per fortuna, ma dato che con buona certezza loro si trovavano già in viaggio al momento dell’incidente – di solito arrivavano in città nel pomeriggio per far visita alla vecchia zia Agathe – erano rimasti bloccati da qualche parte. Io tornai sotto l’abete. Che razza di Natale: sicuramente anche il Bambin Gesù, gli angeli in bicicletta e chiunque altro fosse in viaggio, tutti erano rimasti vittima del blocco delle vie di comunicazione… (continua).

 
©Anna Bertini, 2018

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