Intervista a Max Fuschetto

Due grandi importanti eventi musicali si svolgeranno a Napoli in questo periodo: il primo al Museo
Casa Morra – Archivi d’Arte Contemporanea
, un luogo magico nel quale le arti contemporanee
trovano la loro dimensione, il secondo è il Festival Internazionale del Settecento Musicale
napoletano
che offre un viaggio nella musica napoletana del ‘700. Eventi da non perdere e che mi
danno l’opportunità di presentare al pubblico di Sdiario il compositore Max Fuschetto che sarà
protagonista del primo evento e tra i protagonisti del secondo. Max Fuschetto è tra gli artisti che
seguo con attenzione e passione fin dall’uscita di Popular Games nel 2009 fino ad arrivare a
Ritmico Non Ritmico uscito per la prestigiosa NovaAntiqua Records nel 2022 ed eletto a disco
dell’anno dai lettori della seguitissima Onda Rock. Un percorso durante il quale la musica diventa
sempre più strumento per indagare i chiaroscuri dell’anima ed è per questo che, alla fine di questa
conversazione, troverete l’evocativo video di Secret Shadows.

Ciao Max e benvenuto sulle pagine di Sdiario.
Il Museo Casa Morra – Archivi d’Arte Contemporanea dedicherà una serata a te e alla tua
musica. Come si svolgerà il “Max Fuschetto | Latest works” visto che non si tratta di un
semplice concerto?

Essendo stato invitato a questo evento dalla Fondazione Morra in collaborazione con l’ Archivio
Konsequenz – De Simone ho colto l’occasione per portare al pubblico una sintesi di quella che è
stata l’avventura artistica di questo ultimo anno e mezzo, che strada facendo si è rivelata ricca di
sorprese: dalla rivelazione di Ritmico Non Ritmico come disco dell’anno per i lettori di Onda Rock
fino alla presentazione del disco a Radio France e poi l’intervista per la Radio Svizzera Italiana
ma anche la bellissima esperienza di Planet E Nostalgia, un video diretto da Cosimo Morleo e
realizzato dal corpo di danza internazionale Eko Dance Project con alla voce Valerio Mastandrea.
E poi le pubblicazioni in partitura di Mother Moonlight e Return To A. (Accordeon Version) per
Konsequenz. Latest works è un breve riavvolgimento del nastro in cui però la copia invertita non è
uguale all’originale in quanto Casa Morra, con la sua particolare struttura piuttosto intima, mi ha
suggerito una rilettura in chiave solistica di alcuni degli ultimi lavori offrendomi la possibilità di
una variazione significativa della scrittura che passa dalla policromia delle incisioni discografiche
alla essenzialità dell’oboe, dell’elettronica minimale e del pianoforte.

Alcuni dei momenti della serata sono dedicati a “Return To A. According” e “Viral Human”.
Di quest’ultima sono riuscito a vedere il trailer ufficiale e poi ti farò una domanda più
personale, ma essendo lavori recentissimi li conosco poco. Ce li presenti?

Di Return To A. avevo realizzato una prima versione per un ensemble da camera, con archi, fiati,
chitarra elettrica e percussioni presente in Sùn Ná (2015) poi tra le varie esecuzioni dal vivo ne ho
anche realizzato una versione video in studio inserendo un corno francese e improvvisando al
momento una linea di oboe che è rimasta incisa come una variazione la cui particolarità è quella di
venire fuori da un contesto in cui chitarra batteria e contrabbasso creano un sound affascinante e
che, poi, ho trascritto identica quando ne ho realizzato una versione per fisarmonica. Alla
Fondazione presenterò questa partitura che è diventata anche un video disponibile su You Tube
realizzato da Cosimo Morleo per alcuni ballerini dell’Eko Dance Project di Torino con Luca De
Prisco
allo strumento e Valerio Mola al Contrabbasso.
Viral Human è una mostra tra il reale e il virtuale ideata dall’artista Sara Grilli con la
collaborazione del team di Creative Motion che rievoca le origini storiche della Festa del
Redentore
a Venezia. Un percorso che unisce attraverso la narrazione e l’immaginario sonoro i vari
luoghi della città e alcuni momenti drammatici, come la peste del 1575, in un viaggio attraverso il
tempo. Per Viral Human ho composto nove forme sonore che vanno a sovrapporsi a nove luoghi.

In “Viral Human” si narra della peste che colpì Venezia, ma le analogie con eventi simili non
ultima quella del Covid-19 sono tante. Quella che mi preoccupa di più è che non ne viene mai
fuori un’umanità migliore. Cosa pensi di questo periodo storico?

Che dovremo impegnarci tutti a migliorare il mondo partendo da noi stessi. Penso anche che ci sono
tanti esempi virtuosi ma la comunicazione oggi ha più fame di cose sensazionali col segno meno
che colpiscono di più l’immaginazione, mettono ansia, anche paura, stimolano una curiosità
morbosa fine a se stessa. Ma c’è anche un mondo che ama, costruisce, resiste. È quello a cui guardo.

La domanda precedente è in qualche modo legata ai tuoi due ultimi album: Mother Moon
Light e Ritmico non Ritmico, ovvero la nostalgia per la spensieratezza dell’infanzia
contrapposta alle preoccupanti storture sociali che stiamo vivendo. Non è un caso che
nell’ultima nostra conversazione vennero fuori i nomi di Edward Hopper e Raymond Carver.
Due album molto intensi che vorrei raccontassi ai nostri lettori.

Di Mother Moonlight presenterò alla Fondazione Casa Morra la partitura integrale per pianoforte
realizzata anche grazie ai preziosi suggerimenti del pianista Enzo Oliva, che nell’autunno del 2016
ha registrato le esecuzioni pianistiche dell’album, e ora disponibile anche in partitura pubblicata da
Konsequenz (2022). Entrambi i lavori hanno rappresentato per me una evoluzione stilistica diretta a
una maggiore sintesi di quello che nei precedenti lavori era proposto in maniera più disordinata,
caotica e a volte anche un po’ ingenua. È stato uno sforzo di volontà e di autocritica che mi ha portato a brani come Number 3, Trame, Sulla Linea la cui costruzione si basa su un materiale
sonoro estremamente limitato a volte, come nel caso di Number 3, a due soli suoni con cui
pervenire ad una forma complessa che emerge dall’accostamento di semplici unità.

L’altro appuntamento è al Festival Internazionale del Settecento Musicale napoletano. Cosa
proporrai per questo appuntamento?

Phenomenon Turbamenti d’un cantar sottile. Phenomenon è il titolo di un video di cui Cosimo
Morleo
ha curato la regia in occasione del debutto dello spettacolo di danza “Farinelli e le anime
barocche” al Teatro Astra di Torino con la compagnia EkoDance Project diretta da Pompea Santoro
e le coreografie di Paolo Mohovich eseguendo dal vivo alcune arie del repertorio dei castrati. Il 22
Dicembre, nello straordinario complesso monumentale di Donnaregina Vecchia a Napoli, grazie al
direttore creativo del Festival, il musicista Enzo Amato, Phenomenon acquisisce una nuova forma:
quella dell’incontro tra la musica barocca e le estetiche contemporanee. Con me ai fiati e ai synth,
Pasquale Capobianco alla chitarra elettrica e, naturalmente Cosimo Morleo alla voce, accanto a
rielaborazioni di celebri composizioni di Britten (“Corpus Christi Carol” anche interpretata da Jeff
Buckley
nell’album Grace) e Handel, trovano spazio inediti su testi del poeta John Donne di
Morleo e Fuschetto e i paesaggi sonori post moderni che muovono attraverso il blues, la minimal,
gli stilemi rock e modern classic del duo Fuschetto-Capobianco.

Stai lavorando a un nuovo album?
Come mi capita spesso sto lavorando su progetti diversi che porto avanti insieme, da un po’ ho
completato un nuovo book per pianoforte, Silk Lines Camel & Cashemere (2021) di cui ho eseguito
qualche brano lo scorso giugno al Festival Percussioni in una rielaborazione per tastiere
percussive. Nel frattempo sto lavorando insieme alla regista Cristiana Lucia Grilli e al direttore di
fotografia, Francesco Toscani, alla realizzazione di un nuovo docufilm di cui presto daremo notizia.

Prima di lasciarti mi piacerebbe un tuo commento alla bellissima frase di Antoine Fabre
D’Olivet “Non è la successione dei suoni che fa la melodia, ma il pensiero che governa questa
successione”. Frase che personalmente credo ti rappresenti pienamente.

L’idea di inserire questo pensiero in epigrafe alla presentazione della mia partecipazione agli
incontri di studio e formazione in Fondazione è di Girolamo De Simone che ha curato tutti gli
interessanti momenti di questo ciclo a Casa Morra di cui i miei Latets Works rappresentano l’ultimo
appuntamento per il 2023. Ritornando alla frase di D’Olivet credo che l’interpretazione che noi diamo alle cose, ai fenomeni, la ricostruzione originale che avviene nella nostra mente – in arte una
sorta di metamorfosi – rappresentano il principio per cui emergono significati, a volte molto diversi,
mettendo anche semplicemente i suoni in successione come accade una scala musicale. Penso a
Spiegel im Spiegel di Arvo Part. Come tra il numero uno e il numero due esistono infiniti altri
numeri, così le sfumature del pensiero che dirigono quella manciata di suoni di cui ci serviamo.

Siamo arrivati al momento dei saluti. Io ricordo ai lettori le date dei concerti:

30 novembre alle 18:30 presso Museo Casa Morra – Archivi d’arte contemporanea.
22 dicembre alle 20:30 presso la Chiesa Gotica Di Donnaregina Museo Diocesano

©Fortunato Mannino 2023

Max Fuschetto
Fondazione Morra – Archivio Casa Morra
Festival Internazionale del Settecento Musicale napoletano

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