Guido Coraddu. Miele Amaro

L’aspetto che più mi affascina della nostra penisola sono le peculiarità culturali che ogni regione ha sviluppato. Peculiarità che a loro volta assumono caratteristiche diverse da provincia a provincia ma che alla fine s’inquadrano in una comune storia che affonda le sue radici nella ruralità. Ogni regione, ogni provincia è un mondo a sé uguale e contrapposto a un altro. Una penisola ricchissima da visitare e riscoprire anche grazie a quella che è la ricca tradizione letteraria, musicale e artistica.
Tradizioni che spesso si sublimano e danno vita ad un interessante e avvincente gioco di rimandi.
Una di queste è Miele Amaro nuovo album di Guido Coraddu che, attraverso tredici brani rende omaggio alla tradizione jazzistica sarda. Giusto parlare di tradizione in quanto il jazz è diventato, ormai da tempo, linguaggio universale dell’anima e si è aperto e contaminato con altri linguaggi musicali. Il pianista sardo, che qualcuno ricorderà fondatore dei Musica ex Machina, propone un viaggio che inizia con il titolo stesso dell’album. Miele Amaro richiama immediatamente alla memoria il capolavoro dello scrittore neorealista Salvatore Cambosu, nella cui opera s’incarna l’anima stessa del popolo sardo. Il cd si apre con la rilettura di Another Road to Timbuktu di Paolo
Fresu, l’autore più famoso e rappresentativo della scena sarda, e si chiude, come è giusto che sia, con Pensamentos composizione dello stesso Coraddu. Ma se questi sono gli estremi di un ideale viaggio non meno affascinanti sono le singole tappe, ognuna delle quali rimanda ad un preciso paesaggio umano, culturale e sonoro. Un esempio potrebbe essere Contami Unu Contu di Enzo Favata sassofonista e compositore che nel suo Voyage en Sardaigne contaminava il jazz con il folk sardo o ancora Sa Bruscia tratta da Perdas De Fogu album che Marcello Melis ha inciso a New York insieme ai maestri americani (album che consiglio vivamente di riscoprire). Autori dunque diversi e lontani nello spazio-tempo che le note del pianoforte di Guido Coraddu armonizzano in una visione originale e omogenea: infatti il lavoro di ricerca e rilettura non inficia quella che è la poesia dei brani originali. In un album che vuol essere un omaggio alla cultura sarda non poteva mancare un tributo a Costantino Nivola. L’elegante artwork è infatti ispirato alle sculture del celeberrimo artista oranese. Opere nelle quali si esprime la cultura sarda più arcaica. Un viaggio tra presente e futuro che suona anche come un invito a non dimenticare mai le proprie radici.

© Fortunato Mannino

Tag:
Guido Coraddu: https://www.facebook.com/guidocoraddupiano/
Studio Alfa: https://www.facebook.com/studioalfa
Video:
https://www.youtube.com/watch?v=Njdlw-OAdnw&ab_channel=VariousArtists-Topic

Condividi: