Galaverna – Wagdans

Il 2014 aveva visto tra le sue uscite più interessanti l’album di debutto dei Galaverna, gruppo che ruota attorno alla figura del cantante e chitarrista veronese Valerio “Willy” Goattin e soprattutto alla sua visione della musica. Una visione decisamente più vicina al mondo nordeuropeo che a quello mediterraneo.

La musica che propone è infatti un’interessante quanto affascinante commistione di progressive e paganfolk.
L’album d’esordio aveva come titolo Dodsdans, ovvero La Danza della Morte e riascoltarlo oggi significa non solo riscoprire un album che forse era sfuggito ma approcciarsi al nuovo album nel giusto modo. Si possono cogliere infatti sia l’evoluzione dal punto di vista prettamente musicale, i cambiamenti sono dettati anche dal mutamento della line-up, sia riallacciare il filo narrativo del racconto considerato che al centro della narrazione c’è sempre il complicato rapporto Umanità – Natura.

In Dodsdans la visione era apocalittica, la Natura mostrava il suo terribile fascino trasformando la Terra in pianeta ghiacciato e inospitale. Wagdans, questo il titolo del nuovo album uscito per AMS Records, prende forma durante il periodo del lockdown e, basta confrontare le due copertine o semplicemente riconoscere la figura che campeggia su questo per capire che la prospettiva è radicalmente cambiata. Il fauno è una figura antichissima e trasversale a diverse culture del mondo e rappresenta la rinascita e la rigenerazione.

La title track Wagdans, ovvero La Danza del Fauno, è la danza / preghiera a quest’entità affinché sciolga il ghiaccio e favorisca la rinascita della vita. Un taglio che mi piace pensare in linea con quelle che erano le aspettative di quel periodo: un’umanità che prende coscienza della sua fragilità e, viceversa, un pianeta che sembrava rinascere grazie alla nostra assenza, dimostrando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’indifferenza di Madre Natura. La speranza di tutti era che alla fine dell’incubo nascesse un’umanità spiritualmente migliore, attenta a ripristinare i fragili equilibri con la Natura. Speranza che nei fatti si è sgretolata e si sgretola giorno dopo giorno. Difficile dunque non unirsi anche solo spiritualmente alla danza del fauno e sperare in quella rigenerazione spirituale e sociale, che rappresenterebbe un vero e proprio passo evolutivo.
Questo il messaggio che mi sembra di cogliere in controluce leggendo i testi e ascoltando i sei brani dell’album dei Galaverna. Brani che guardano al progressive folk degli anni ’70 e lo attualizzano volvendolo con nuove idee e nuove sonorità dimostrando la varietà e la qualità del nostro
panorama musicale.

Synpress44 Uffico Stampa: https://www.facebook.com/Synpress44
AMS Records: https://www.facebook.com/amsitalia
Galaverna: https://www.facebook.com/galaverna.music

Video:

©Fortunato Mannino

Condividi: