Dislessico famigliare [8] di Nicoletta Vallorani

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Lei ha 88 anni, ma era così anche a 13: sempre entusiasta della vita e delle meraviglie racchiuse nello scrigno del tempo. Di fronte a una giornata di sole, ha sempre pensato che poi sarebbe arrivato uno tsunami a spazzare via ogni speranza. La figlia, ormai sessantenne, ha resistito come ha potuto a questa negatività, acciambellandosi nelle piccole perle quotidiane che la sorte, pur avara, ha voluto regalarle. Stamani, insieme, madre e figlia hanno sbrinato il frigo, che la madre non voleva sbrinare perché tanto prima o poi il ghiaccio si sarebbe riformato. Poi la figlia ha tentato di convincere la madre a cambiare la lampadina a una abat jour fulminata da tempo. L’impresa è fallita, perché “Tanto prima o poi si fulmina di nuovo”. Ora stanno valutando insieme l’ipotesi di lucidare l’argenteria, che tanto prima o poi diventa opaca di nuovo. D’un tratto la madre si ricorda: «Devo prendere le medicine».

«Ma no, mamma, lascia perdere.»
«Come lascio perdere? E poi?»
«Che ti frega, mamma. Tanto prima o poi muori.»

©Nicoletta Vallorani, 2016

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