Bosco sacro – Gem

Quando volgiamo lo sguardo indietro e pensiamo al mondo antico, inevitabilmente ne osserviamo
ammirati solo lo spettro. Intuiamo la magnificenza architettonica attraverso quel che resta di grandi
opere, leggiamo estasiati le opere di artisti e pensatori scoprendo spesso quanto hanno influenzato la
cultura occidentale, cerchiamo di ricostruire una possibile quotidianità attraverso corredi funerari e
reperti, ma vi è un aspetto che probabilmente non riusciremo mai a capire completamente: il
rapporto con la Natura. Il creato ha il volto ora benevolo ora terribile degli Dei ai quali l’uomo
doveva sottostare. Un rapporto mistico e magico mirante ad un concetto di armonia ormai
totalmente smarrito e di cui oggi se ne colgono lontani echi in parole, ormai vuote, come auguri o
auspici. Parole che derivano dal mondo etrusco – romano, ma che a loro volta hanno radici lontane
nel tempo e nello spazio. Il nostro modo di pensare, influenzato da secoli di cristianesimo prima e di
razionalismo dopo, è totalmente incapace di avvicinarsi a tale visione. Gli antichi saperi sono stati
cancellati per sempre e all’armonia ha fatto seguito l’affronto. Abbiamo perso la capacità di
ascoltare, osservare e rispettare la Natura, abbiamo creato e trovato mostri lì dove avremmo dovuto
trovare sensi di colpa. Tanti gli esempi che si potrebbero fare ma rimanendo in tema con la proposta
musicale di oggi la parola panico calza perfettamente. Questa parola, legata inevitabilmente ai
boschi e al dio che li abitava, la associamo all’ansia incontrollata e non più ad una forza vitale e
creatrice che stupisce e con cui entrare in simbiosi. Simbiosi e magia che ritroviamo in Gem, album
con cui esordiscono i Bosco Sacro. Il titolo, può essere tradotto con gemma ed è abbastanza facile,
dopo aver ascoltato l’album, letto i testi e compresa la filosofia che sta alla base delle composizioni,
attribuire alla parola un doppio significato: pietra preziosa e germoglio. Una doppia accezione solo
apparentemente in contrasto se s’inquadra il tutto in una visione pan psichica. Ad accompagnare
l’ascoltatore in un viaggio sonoro onirico e misterioso è la voce di Giulia Parrin Zecchin artista
straordinaria che molti in Italia e in Europa conoscono come Julinko. A costruire le atmosfere
attorno alle parole criptiche e alle visioni della sacerdotessa, Paolo Monti (The Star Pillow,
Daimon), Luca Scotti (Tristan da Cunha) e Francesco Vara (Tristan da Cunha, Altaj) tutti
musicisti ben noti a chi segue con attenzione la scena underground italiana e tutti artisti con percorsi
differenti, che si sublimano in un’affascinante visione sonora. Fountain Of Wealth è il brano che
incarna meglio lo spirito dell’album: è lo sguardo che si volge al passato e rimpiange l’armonia
perduta ma è anche lo sguardo speranzoso in un futuro che ormai deve necessariamente diventare
presente prima che sia troppo tardi. Gem è un album di caratura internazionale e il successo che i
Bosco Sacro stanno riscontrando lo dimostra. Ma è anche il successo dell’Avantgarde Music che
dimostra a sua volta che si può produrre Musica di grande qualità senza scendere a compromessi
con il music business e, a tal proposito, consiglio vivamente due cose: l’acquisto del vinile e, ove
possibile, assistere a uno dei concerti della band.

Bosco Sacro: https://www.facebook.com/boscosacroband
Avantgard Music: https://www.facebook.com/avantgardemusiclabel
Metaversus PR: https://www.facebook.com/marco.gargiulo.1990

©Fortunato Mannino

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