
Nel mio buio apro la mente ai nuovi inganni. Distolgo il mio sguardo, ma il cuore no. Insomma, ancora dilapido ciò che non ho: tempo. Poi, d’improvviso, spunta fuori un me giovane. Preziosi
regali della selva-oscura di cui farei volentieri a meno. No, non me lo dimentico il tempo. Ma sono così prevenuto nei confronti del presente. Quale, quale verità? Io ho paura delle mie ombre.
Incrocio il mio sguardo, ma non mi guardo dentro. Io è una parola inventata per indicare qualcuno che non si conosce. Allora, mi tappo il naso e mi calo nella profondità dei sogni. Baratto il mio punto di vista col vuoto e con le stelle.
©Davide Marchetta