Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole – Andrea Massaria / Alessandro Seravalle

Sono diversi anni che seguo con molto interesse i dischi di Alessandro Seravalle e posso affermare che
rappresentano una continua sfida e una continua fonte di arricchimento emozionale e culturale. L’ultimo suo lavoro lo vede accanto al chitarrista Andrea Massaria intento a esplorare, almeno in apparenza, il complesso e affascinante mondo della fisica moderna.

La fisica cerca di rispondere a domande profonde sulla vita e sulla morte, sul mondo che ci circonda e sull’universo di cui siamo parte infinitesimale. Domande da cui dovrebbero scaturire risposte ma da cui scaturiscono interrogativi che sfociano in alcuni casi nel misticismo. I sette brani che compongono Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole fanno riferimento ad altrettante teorie fisiche e ne rappresentano uno degli aspetti culturali. Gli altri vanno ricercati nella copertina e fanno riferimento esclusivamente all’ambito musicale: la grafica si richiama alle pubblicazioni della Deutsche Grammophone; il nome degli artisti è inframmezzato dal nome Anton e dalla parola Klang per Massaria e Karlheinz Lärm per Seravalle. La scelta è da considerarsi sia come un tributo all’opera visionaria di Anton Webern e Karlheinz Stockhausen, sia come una sorta d’introduzione a quelle che saranno le atmosfere musicali dei sette brani, considerato che klang e lärm significano rispettivamente suono e rumore. Il rumorismo, le manipolazioni sonore, le improvvisazioni chitarristiche disegnano paesaggi cosmici che non danno alcun punto di rifermento all’ascoltatore riflettendone così il senso di stupore e smarrimento di fronte all’ignoto. In Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole passato e futuro sembrano trovare la loro sintesi: la lezione dei due grandi musicisti ne fa un album sperimentale di grande spessore e i temi affrontati aprono scenari affascinanti e inquietanti sul futuro dell’umanità. Ma conoscendo le opere precedenti di Alessandro Seravalle, scorrendo i titoli dell’album e la loro sequenza e traslandoli dalla loro dimensione scientifica alla realtà, non mi è difficile affermare che l’album sia profondamente radicato nel presente e che ne sia un inquietante affresco.

Inflazione Cosmica, Energia Zero, Variazioni sul Vuoto, Catastrofe Del Vuoto Elettrodebole sono titoli che fanno pensare alla crisi dell’intellettuale contemporaneo che vede, giorno dopo giorno e inesorabilmente, involvere e degenerare l’intero sistema economico e sociale. È la crisi di chi urla nel vuoto creato ad arte da chi ha azzerato coscienze e senso critico.
Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole è sicuramente un album sperimentale e per certi versi non semplice, ma se vi state accingendo a leggere un libro distopico o fantascientifico può esserne la colonna sonora ideale.

©Fortunato Mannino

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