rubrica

27 OTTOBRE 2015 Ho deciso di scrivere di me. Se scrivo degli altri o invento, non esco che su qualche minuscolo editoriale di paese. Ho deciso di usare uno stile come quello che ho visto di alcuni pubblicati. Di quelli di cui non ricordo il nome o non voglio ricordarlo.leggi »

UN SORRISO FATTO DI SEGNI Ti sento. Sei dall’altra parte di questa trama immaginaria, ci unisce il filo labile di una rete virtuale, e lo so, lo immagino cosa starai considerando adesso.             Penserai che tuo padre sia un poveretto in preda alla crisi di mezza età. Un quarantenne sfigatoleggi »

E’ MORTA, LASCIATELA LI’ “Lei no, è morta. Lasciamola lì, la togliamo dopo”. La studentessa di medicina che respirava in me avrebbe accettato con un sospiro consapevole quelle parole solo in apparenza crudeli: di fronte a un incidente stradale molto grave si valuta subito chi possa essere salvato e chi noleggi »

Felici come una Pasqua La dichiarazione di guerra mi venne consegnata per sms un sabato santo, intorno alle 18. Stavo preparando i cappelletti, il suo piatto preferito. A mia sorella avevo dato il compito di fare il brodo con il cappone, la lingua, lo spicchio di petto. Io mi sareileggi »

Senza forzature Sono vestita troppo coperta per fare la puttana: pochi colori addosso tra il nero e il verde militare, un jeans sdrucito ma nemmeno troppo. Questi anfibi da uomo ai piedi, poi. I capelli, quelli sì che ingannano, di un biondo invadente e sfacciato che non mi sogno nemmenoleggi »

IL CENTRO ESATTO DELLA BELLEZZA Giovanni tiene le palpebre che sembrano chiuse ma invece sono solo abbassate, forse per far passare la giusta dose di luce e di vento. Sbriciola il pane dividendolo prima in pezzi piccoli quanto un’unghia, poi frantumandolo tra i polpastrelli callosi. Si cura soprattutto dei piccionileggi »