racconto (Page 3)

Allora, ci prepariamo al salto nel buio?Sì, caro, sono pronta.Segui le istruzioni che ti dò, piccola mia, non devi fare altro.Che bello.Dammi la mano.Devo chiudere gli occhi?Sì, se li chiudi è meglio. Ma adesso fai silenzio. Non fare commenti.Tanto non c’è niente da dire, né da capire. È vero, caro?leggi »

È andata come doveva andare, tutto qua. Perché la vita qua è accussì che va, lo sapete pure voi, avvocà. Non è che puoi scegliere tanto, anzi, non puoi scegliere proprio un cazzo, scusate la parola. Ammeno che vuoi essere n’omm ‘emmerda pure tu, come tanti altri: faticare da matinaleggi »

Il ronzio dei macchinari medici arriva attutito dal corridoio: è un rumore simile a un respiro affaticato ma costante e cadenzato. Il polmone che tiene in vita l’ospedale intero, gli viene da pensare.Il figlio scuote la testa e scaccia quel pensiero che gli sembra sciocco, gli edifici non hanno polmonileggi »

Mia madre mi narrò le lacrime di una colomba dalla carne falciata con un coccio di bottiglia e ricucita ad arte con sette spine d’acacia. Mi narrò, mentre mi teneva ferma, l’equivoco dell’amore, i suoi spiragli stretti. Suturai con giallo d’uovo e acqua sacra camminai a passi piccoli, marcia eleggi »

Ore 19,30, puntuali come un’ispezione del Fisco, suoniamo in gruppo al campanello della Niny: è la nostra Serata Mensile Cena in Casa a Tema e questa volta la scelta è caduta sulle ricette maghrebine.A dire il vero, a parte la St. Mary che fece una vacanza in Marocco con l’alloraleggi »

  «Biancaneve! Biancaneve! Dove sono i calzini? Non si trovano mai. E le mutande pulite? Ma possibile che in questa casa non si trova mai nulla. Quando stavo con mia madre…»«Arrivo!» Quando stavi con tua madre. Eh, quando stavi con tua madre.Lavo i piatti del pranzo. Pulisco il piano cotturaleggi »

– Buon Natale, mia cara, è passata una vita ma sei affascinante come un tempo. – Vecchio adulatore, il tempo ha fatto i suoi danni eccome. Tu, piuttosto: il successo ti ha cambiato. – Successo… a volte sopravvalutiamo questa parola. – Sei il numero 1 degli influencer e lo saileggi »

La luce della divinità mi distrae. L’ho scongiurata di non accecarmi. Ho bisogno del buio. Ma il suo alone ètroppo luminoso e mi distoglie dalla ricerca del nulla.L’ho pregata di proteggermi dal suo bagliore: in piedi, in ginocchio, a mani giunte, a braccia aperte. Niente.Sembra non ascoltarmi.In verità vorrei rinunciareleggi »

Ho buttato le scarpe, ma non il cammino fatto, quello è risalito lungo il tronco si è fermato tra il cuore e il polmone. Sia che respiri, sia che il muscolo pompi vita, ricordo ogni cosa conservata nella memoria periferica dei piedi. Ma ho buttato le scarpeperchè il passatonon sileggi »

«Cristo santo, Dasher, stai attento! Ma non lo vedi che cazzo fai? Mi hai appena vomitato sui piedi!» Con un gesto schifato, Prancer allontanò da sé Dasher che, barcollando, fece qualche passo per poi crollare sulla panca, ubriaco fradicio. «Questa volta abbiamo esagerato – piagnucolò Rudy – non oso pensareleggi »