La valigia di cartone [18] di Raffaele Rutigliano

18.

LUGANO – Giro su via della Posta, ad angolo c’è una grande libreria: La città del sole, perdo i miei quindici minuti incollato alle vetrine. Subito dopo giro per via Canova, è zona pedonale, una chiesa di fronte: è la chiesa di San Rocco, accanto: il Museo cantonale di arte. Cerco di raggiungere via Guglielmo Marconi. Anche qui la solita storia, non si capisce dove sia l’agenzia. Entro, così, nel primo portone.
Non posso credere ai miei occhi: gli interni sono quelli di una reggia, marmi ovunque, scalinata centrale con fontana a cascata. Subito dopo entrano due ragazze orientali anche loro con fogli alla mano, salgono per la scalinata al primo piano. Le seguo. Bussano a una porta, è quella dell’agenzia. Apre una signora distinta. Consegnano il CV, la signora lo legge velocemente, dà un sì con la testa e ringraziando le due si allontanano. Prendo la palla al balzo e chiedo se posso consegnare anch’io il mio CV. La signora lo scorre velocemente, si sofferma sul paragrafo relativo alla conoscenza delle lingue e mi dice:
– Cerchiamo solo persone con Inglese a livello madrelingua, fluente. I nostri clienti sono tutti internazionali. Mi spiace.
Mi riconsegna i fogli e mi congeda.
Di nuovo in strada, ancora con nessun risultato.
Girato l’angolo si intravede il lago attraverso l’arcata tra i due palazzi. Raggiungo Riva Giocondo Albertolli: sono finalmente sul lungolago con tanto di paperelle al seguito. Il sole si fa sentire, picchia come un dannato data l’imminente ora del pranzo. Non ho voglia di fermarmi, supero il ristorante italiano Luce al Grargantini: vetri e colonne. Subito dopo: il Casinò di Lugano… “Non me ne può fregar de meno”. Se fosse per me fallirebbero all’istante tutte le forme di grattaevinci e macchinette varie succhiasoldi (su di me non ha effetto neanche la pubblicità per mezzo di messaggi subliminali).
Sono di nuovo su Corso Elvezia, altezza piazza Castello, è da dove sono partito. Proseguo o ritorno all’auto?
(Prosegui, pirla).

[Continua…]

© Raffaele Rutigliano, 2014


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