Comico Erotico Stomp [2] di Viviana Gabrini

©disegno di Laura Zulian, tutti i diritti riservati
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Lo strizzacervelli

Caro diario, la prossima volta che mi registro in una chat per cuori solitari, ti prego, dammi una librata in testa e poni fine alle mie miserie.
Ricordi quando ti scrissi di un simpatico psichiatra di dieci anni più grande di me, brillante e spiritoso?
Beh, a volte i sogni muoiono all’alba, a volte si suicidano di fronte a una pizza insipida e a un pessimo vino.
Per farla breve: ieri sera ci siamo incontrati per la prima volta e, come mio solito, gli ho dato appuntamento al parcheggio del centro commerciale per entrare in città con una sola automobile.
Lo psichiatra (d’ora in poi Psic) arriva puntuale ma, prima sorpresa, non ha affatto dieci anni più di me. E se li ha, ti giuro, sono i “dieci anni in più” peggio portati della storia.
Mentre guido verso la pizzeria e medito di sottoporlo al metodo del radiocarbonio per scoprirne la vera età, Psic cade in un imbarazzante silenzio da cui, a intervalli regolari, emerge con una risatella a metà fra l’Albin de Il vizietto e il raglio di un asinello.
Sacrebleu.
In pizzeria la situazione non migliora e io do fondo a tutte le mie riserve di faccia-come-il-culo per tenere in piedi, sola soletta, un’intera conversazione.
Tra un boccone e l’altro di pizza, riesco a cavargli di bocca che eheheh  in effetti non è esattamente separato, che in effetti eheheheh  lui e la sua ex vivono sotto lo stesso tetto per risparmiare sulle spese (sic) e che come psichiatra ehehehehe  non ha moltissimi clienti.
Strano, nevvero?
Come è naturale che sia, finiamo le pizze e finiamo la penosa serata. Psic paga generosamente il conto (due pizze, un’acqua, due caffé, meno di così c’era solo la mensa della Caritas), io non vedo l’ora di tornarmene a casa.
Ci infiliamo dunque in auto e in men che non si dica lo scodello di fronte alla sua vettura.
Anzi, rettifico: cerco di scodellarlo di fronte alla sua vettura.
Psic: grazie per la serata…eheheheheh
Io: … (ancora una risatina e lo uccido)
Psic: è stata proprio una bella serata…eheheheh
Io: … (ma che vita dimmerda hai se una serata così ti pare bella? Ma di solito che fate dalle parti tue per divertirvi? Vi prendete reciprocamente a calci gli zebedei?)
Psic: eheheheh
Io: scusa ma è tardi, io andrei
Psic: e già eheheheh
Io: io vado. Voglio dire: o facciamo cambio auto e io me ne torno a casa con la tua, oppure scendi dalla mia. Non posso portarti a casa aggrappato al sedile a mo’ di peluche
Psic: no, è che io, come dire…
Io: non dirlo. E’ meglio.
Psic: no è che io…ecco… mi piacerebbe molto avere un contatto intimo con te.
Non ho ancora finito di dirmi ti prego Viv non scoppiare a ridergli in faccia che esplodo in una risata epocale.
Incapace di gestire l’attacco di fou-rire, gli faccio cenno di scendere e lo saluto con la mano, lasciandolo sul piazzale, con un enorme punto interrogativo sulla faccia.
Nemmeno mezz’ora e sono a casa, ancora incredula: ma davvero quel tizio ha una laurea in psichiatria? Ma davvero quel tizio, per mestiere, aiuta le persone con problemi mentali? Verrebbe da chiedergli quale sia la percentuale di suicidi fra i suoi pazienti.
Non mi sono ancora del tutto spalmata sul letto, quando mi arriva un messaggio da parte dello squinternato: E’ stata una bellissima serata anche se avrei voluto che finisse diversamente.
Non gli rispondo anche perché la cosa più gentile che mi viene da dirgli è muori seguita immediatamente da avrei voluto che finisse rapidamente.
Mi trattengo.
Psic non demorde: ho preferito non insistere. Ho capito che la mia proposta ti ha turbata.
Turbata? A me? Miss faccia-come-il-culo imbattuta dal 1995 a oggi?
Non ero per niente turbata, rispondo laconica.
Ma sì, insiste il tapino, ho capito che avresti voluto accettare ma eri turbata dal tuo desiderio.
Ora, caro diario, o smettevo di rispondergli, o gli rifilavo una perla di perfidia. Secondo te che cosa ho fatto?
Appunto.
Ti rispondo domani. Ora sono troppo impegnata a rincorrere le mie ovaie che stanno rotolando sul pavimento. Buonanotte.

©Viviana Gabrini, 2015

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9 commenti

  1. DELIZIOSO, E SCRITTO DA DIO, ANZI DA DEA!
    MI CHIEDO SOLO SE LE LACRIME CHE CI FAI SCORRERE SONO SOLO PER LE RISATE, VISTO CHE RIESCI A FARCI VIVERE LE TUE STORIE O SONO ANCHE PER LA TRISTEZZA, PERCHE SAI A FARCI RIVIVERE PASSATE , TRISTI EMOZIONI?
    SEI GRANDE VIV, HAI LA MAGIA NELLA PENNA, PARDON, NELLA TASTIERA!
    ANCORA!!

  2. troppo buona ^^

  3. La situazione è chiara: al quartier generale non eri stata istruita a dovere sulle insidie di queste missioni.
    seal, consubin e special air service sono tassativi, in merito: 1) sorridere sempre e comunque, 2) sostenere la conversazione (questo l’hai fatto), 3) promettere un seguito, 4) addurre poi lutti e/o inondazioni che non lo consentono, contro tutti i tuoi desideri.
    così hai solo incrementato la sete di sangue dello zombi, che proverà a rivalersi sulla prossima cenerentola.
    per evitare l’inconveniente, lo special air service suggerisce un’alternativa al punto 4): un colpo in fronte (solo così gli zombi muoiono). dòtati di silenziatore, poi dilèguati nel buio.

  4. Divertentissimo. Brava viv! !!

  5. edoa’…è ‘na fatica…

  6. Carinissima, brava!

  7. Che sfiga.. Ma scusa non ti sei fatta mandare delle fOto … Prima di incontrarlo?

  8. sì. probabilmente usava una foto del ’15/18

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