Scheherazade

Alla fine papà ha detto “basta, stasera ti porto al lavoro con me”, e ho preso a saltellare per tutta la casa, evviva! Quando lui alla sera non c’è accendo le luci in ogni stanza e la televisione a tutto volume, e mi addormento a pancia in giù con laleggi »

Dopo il dolce si alzano da tavola – il fulgore scomposto di cristalli e argenteria, i tovaglioli spiegazzati – e si accomodano sui divani, nella luce resa morbida dai paralumi delle molte lampade. «E così questo Natale niente St.Moritz?» chiede Eugenia accavallando le gambe. «Niente» conferma Camilla «Andiamo a Bangkok.leggi »

Ma il capo ci ha detto: «Andate lo stesso». Bastardo d’un vento – ultima cicca schiacciata sotto lo scarpone, cappuccio fluorescente tirato su. Nel parco, a lottare con le raffiche, c’eravamo solo io e Iuliu. Freddo. Autunno. Il frastuono della macchina che triturava legnetti e foglie secche, lo schianto deileggi »

LETTO 34 Finalmente, dopo aver seguito frecce, spinto maniglioni di porte e percorso di volata corridoi sotto le mattonelle al neon incassate nel soffitto, con la custodia nera sulle spalle e il casco appeso al braccio, Pietro trova il reparto e in sala d’attesa si unisce trafelato al gruppo cheleggi »

LA RAGAZZA DI CLAUDIO Appena sbatté la portiera della Clio parcheggiata nello spiazzo davanti al bar lungo la statale sentì la canna di una pistola puntata alla schiena. «Mani in alto!» Un bambino dal sorriso sdentato e cinturone da sceriffo ai fianchi e una bimba con un vecchio casco daleggi »

Sull’altra riva «Ho poco tempo», le ripete guardingo, le dita chiuse sulle sue intorno al bicchiere. Lei prova a fermargli gli occhi coi suoi, scuri e speziati. Ad attrarlo. «Vuoi? È una storia lunga. Comincia così» dice, ma sa che l’abisso della sua scollatura, e il vibrare continuo del cellulareleggi »

ROSSO «Prego, per di qua». Trascinandosi dietro i bagagli gli ospiti, perlopiù turisti tedeschi in pantaloncini e canottiera anche in pieno inverno, i polpacci pallidi arrostiti dal sole, la seguono sul sentierino di pietre piatte tra gli ulivi, e ohhh, wow, restano a bocca aperta, abbozzano domande in tedesco oleggi »

ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO Arturo Riccobene, 125 amici, nessun posto di lavoro da mostrare, nessuna informazione sulla relazione, nella foto profilo scattata alcuni giorni dopo l’intervento nella clinica di Zurigo, accoccolato sul divano, scavato e con gli occhi sofferenti, era già l’ombra di se stesso. Cliccando febbrilmente sui momenti felici,leggi »