Navigare a vista

   Il web è un luogo strano. Spesso ci si lamenta perché i rapporti virtuali sono finti, alterati – appunto – dalla virtualità, dalla facilità con la quale si può essere altro da sé; inventarsi una nuova personalità. O, più semplicemente, ci si racconta “abbellendoci”, rendendoci migliori di ciò cheleggi »

Il pesce e la sua ombra Ci sono zone morte nella memoria di ciascuno di noi, luoghi abitati dall’abitudine al silenzio, alla repressione dei desideri, alla fuga dalla realtà; luoghi in cui nessuno entra, nemmeno i nostri pensieri. Sono buche coperte da strati di minuti, ore, giorni. Fossi che saltiamoleggi »

Avere un sogno e riuscire a realizarlo. La linea Bagar è il mio sogno. Una cosa piccola, ma che mi porterà a fare – grazie all’apprezzamento di Elisa Bozzi e alla disponibilità di Bookbank Libreria d’Altri tempi- la mia prima mostra. (Venerdì, 19 settembre, ore 21.00, Via San Giovanni 4,leggi »

Capitano nella vita degli incontri magici, incontri con persone in cui, dopo due secondi, senti che in qualche modo ci si somiglia. Io sono stata molto fortunata e di questo genere d’incontri ne ho avuti tanti. Forse perché sono predisposta alla curiosità verso gli altri, forse, semplicemente, perché alcune coseleggi »

Mi manca mio padre. Non ci sono parole che consolino, pensieri che ammorbidiscano il dolore, distrazioni che funzionino. Mi manca e basta. E allora aspetto. Aspetto che il tempo me lo restituisca nella sua forza, nel suo umorismo, nella sua onestà intellettuale, nel suo impegno, nel suo amore per tanti,leggi »

“A questa generazione vorrei dire: mandate a memoria anche solo pochi versi di verità o di bellezza. Vi potrebbe servire nella vita.” (Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River) In un’esistenza fatta di corse senza fiato, l’invito di Edgar Lee Masters suona quasi come un sfida: ritagliarsi istanti di bellezza.leggi »

Mani e pensieri Sarà che non riesco a usarle  bene come vorrei le mie mani, ma potrei restare ore a guardare quelle degli altri. Come si muovono. Come si aprono. Come si chiudono. Come raccolgono gli oggetti. Come accarezzano. Come proteggono. Come colpiscono. Il colore delle mani. Arrossate dal freddo.leggi »

Un estraneo al mio fianco Di quella mattina ricordo che indossavo una mantella rossa e sotto un vestito metà lana e metà stoffa. L’ho sempre odiato, non era nemmeno mio, me l’aveva passato un’amica di mia madre. Allora, però, non potevo scegliermi i vestiti, non perché mia madre fosse unleggi »

Pilastri e cuori Le amiche sono sempre state uno dei pilastri sui cui si appoggia la mia vita. Ho sempre pensato che fossero inamovibili, un po’ come i pilastri, appunto, che reggono ponti e chiese per secoli e secoli, amen. Invece non è così. Le amiche sono esseri umani, nonleggi »