Cani e padroni di cani [18] di Sandra Giammarruto

Accanto a te

Sono qui di giorno e di notte. Vicino a te con la pioggia vivace, tagliente, rumorosa.
Accanto a te se la neve copre, se la grandine picchia. Conto i tuoi fiori. Mi bagno d’acqua e terra. Una mattina una vecchia mi ha regalato una rosa, la sera un uomo me l’ha rubata.
Sento le loro voci. Dicono che hai amato, incoraggiato, aiutato.
Sento i loro pensieri. Pensano che hai odiato, tradito, spaccato, bruciato, perso, vinto, perso ancora.
Stanotte la luna era piena, ci illuminava tutti. Un ragazzo si è avvicinato. Ti ha osservato. Ha pianto. Ti ha dato un calcio. È corso via.
Fedele ti osservo, curiosa t’immagino.
Allora, è vero? Hai dimenticato? Umiliato? Picchiato? Bevuto? Vomitato? Giurato? Mentito? Hai davvero voluto, ottenuto, fallito?
Al mattino c’è sempre la stessa donna vestita di nero. Mette l’acqua ai tuoi fiori e ti sussurra preghiere di Dio fino al suono della sirena. Ti saluta, ti bacia e, prima di andar via, mi osserva.

23 febbraio 1985-11 gennaio 2014

Non ho fiori, non ho acqua, non ho carezze, non ho preghiere. Ho una foto marcia sbiadita dal sole. Tradita dall’amore, dalla gioia, dalla libertà, ho urlato quando ancora non conoscevo il silenzio e il  mio cuore ha pianto fino a farmi affogare nelle sue lacrime.

© Sandra Giammarruto

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1 commento

  1. Brava, come SEmpre…

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