Ottobre 2014 (Page 2)

Ho riscritto Prevert Questo amore Così banale Così inutile Così assurdo Così falso Questo amore Bello come una morte bella Che bella non è mai perché fa schifo Questo amore che è bugia Bruttura sozza Che ci fa stare male Ed è triste E manca di auto ironia Forte conleggi »

ANIMALIER – la vita è una giungla – Non sono mai stata nella giungla, in compenso cerco di uscire viva dai centri commerciali. Ho un rapporto di amore-odio per quei luoghi. La cosa non migliora con supermercati di media grandezza, grandi catene di abbigliamento, mercati rionali e negozi del centro,leggi »

Due fratelli Quando Valerio rientrò a casa, sentì subito l’odore di quella sigaretta accesa e poi assaggiata per una, al massimo due boccate. Passò una mano sul volto, lasciando cadere a terra la borsa dei documenti. Era tornato. Suo fratello era tornato. Prima di percorrere l’ampio disimpegno rivestito di marmoleggi »

FESTIVAL DELLE GENERAZIONI #FFDG14 Resta che ti passa Strega Marmocchia delle infinite vicinanze, spiegami. Dovrei essere di mezza età e non ne sento nemmeno mezza. Nessuno degli scrittori a cui l’ho chiesto ha voluto dirmi quand’è che secondo lui la scrittura diventa letteratura. Cioè quello che resta. Perché il piùleggi »

EVELYN EVELYN(liberamente tratto) – So che puoi ascoltarmi, so che condividi l’attesa, qualche pensiero ti tormenta? Forse. [pausa… sottile]Non ho il coraggio dei piccoli indiani, non ho la forza dell’amore, irrazionale. Ne resto fuori, con un nodo di fuoco allo stomaco che mi brucia quest’inquietudine.Lei aveva la sincerità. Io, dimenticandoleggi »

TERMINI DI RIVOLTA Dieci piccoli termini rinchiusi in una stamberga. Camminano dal tavolo alla finestra, che dà sul prato, quasi a filo d’erba. In fila, uno dietro l’altro, sognano un uso romanzato: delle storie da portare fuori complesse, e se no, smussate a suon di lima, perché la lima èleggi »

SARTO PER SIGNORA Ho ricordi della mia infanzia che vorrei non avere. Appartengono alla stanza di una casa che non esiste più. Là sono stato bambino da meno nove mesi fino ai quattordici anni. Nella stanza, che chiamavamo pomposamente “sala”, c’era uno specchio. C’erano anche altri mobili: un divano, unaleggi »

R. Mi avvicino e mi sorridi. Lo so che quello è il tuo pegno d’amore. L’angolo di bocca che si alza spinto dall’impercettibile lampo bianco in un mare di nero. Ti accarezzo la fronte e non trovo più le rughe di un tempo. Ormai è tutto sottile e fragile comeleggi »